Come diventare Avvocato – La guida

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    Come diventare Avvocato – La guida

    La figura dell’avvocato rappresenta uno degli sbocchi professionali più diffusi per chi intraprende la carriera in giurisprudenza. Un lavoro di alto prestigio, dove vede impegnati i professionisti anche in diverse opportunità di guadagno oltre la stessa professione legale. Un modo, quello dell’avvocatura, sempre in mutamento, che cambia in base alle declinazioni della società moderna, con il delinearsi di settori sempre nuovi ed affascinanti. Scopriamo insieme come diventare avvocato, quali sono i requisiti richiesti, le opportunità professionali, come si svolge l’esame d’avvocato e quanto guadagnano in Italia.

    Chi è e cosa fa l’Avvocato?

    L’avvocato è un professionista del diritto che si occupa di fornire consulenza ai propri clienti, che possono essere cittadini, imprese, organizzazioni o enti, interpretando le norme giuridiche (nazionali e internazionali). È possibile definire essenziale la figura dell’avvocato per il funzionamento della giustizia e per la tutela dei diritti, attraverso la sua attività di assistenza e consulenza giuridica e nonché di rappresentanza legale.

    Gli avvocati possono esercitare sia come liberi professionisti, presso uno studio legale singolo o associato, o all’interno di imprese, dove si occupano di tutelare gli interessi dell’aziendali e gestire i rischi legali della stessa. Ma possono anche scegliere di esercitare l’attività superando un concorso pubblico, presso gli enti pubblici, come organizzazioni, enti locali, tribunali ed università.

    Attività

    Nel dettaglio l’avvocato svolge le seguenti attività:

    • Individua e analizza il problema legale sottoposto dal cliente;
    • Studia, nel dettaglio, i fatti e analizza il materiale utile per il processo;
    • Consulta leggi, regolamenti e dottrine;
    • Raccoglie notizie e documenti da sottoporre al giudice;
    • Elabora una strategia di difesa/tutela per gli interessi del cliente;
    • Difende gli interessi del proprio cliente durante le udienze;
    • Redige lettere, diffide, atti, memorie, accordi, contratti e altri tipi di documenti giuridici;
    • Negozia gli accordi fra le parti;
    • Convoca, se necessario, testimoni e periti;
    • Segue iter di un contenzioso fino alla sua risoluzione.

    Competenze

    Un buon avvocato deve possedere una serie di competenze, utili per poter affrontare nel modo più competente possibile la professione, ovvero:

    • Conoscenze approfondite di norme, leggi e codici giuridici;
    • Abilità nella ricerca delle normative;
    • Conoscenze delle tecniche di conciliazione giuridica e di analisi delle procedure di contenzioso;
    • Conoscenza delle sentenze e del ruolo delle istituzioni;
    • Capacità di redigere atti giuridici, contratti, accordi commerciali, comunicazioni di tipo giuridico-legale, ecc;
    • Pensiero analitico e concettuale;
    • Propensione al dialogo, all’ascolto e all’interazione col pubblico;
    • Capacità relazionali;
    • Gestione dello stress;
    • Prontezza nell’agire.

    Come diventare Avvocato?

    Per poter diventare avvocato, oltre al possesso di tutte le caratteristiche elencate, è necessario aver conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza a ciclo unico della classe LMG-01, oppure una Laurea Triennale in un ramo di Giurisprudenza che si concluda con un biennio magistrale (sempre LMG-01).

    Una volta conseguito il titolo, per poter esercitare la professione, è necessario svolgere la pratica forense presso uno studio legale di uno o due avvocati (chiamati dominus) che siano iscritti da almeno 5 anni all’Albo professionale degli avvocati.

    Questo è il primo step da seguire, per poter poi svolgere l’esame di abilitazione.

    L’attività forense ha una dura 18 mesi, che possono cominciare già prima del conseguimento della stessa laurea (6 mesi prima). Per poter diventare avvocato, il tirocinante dovrà partecipare ad almeno 20 udienze del proprio dominus per ogni semestre. Le presenze dovranno essere annotate nel verbale di udienza e nel libretto della pratica.

    Svolti sei mesi di tirocinio, il futuro avvocato potrà già partecipare alle diverse udienze anche da solo, in sostituzione del suo dominus.

    Attualmente esistono diverse alternative che possono sostituire – in parte – la pratica forense, parliamo di seguire una di queste attività:

    • 12 mesi presso L’Avvocatura dello Stato, presso l’Avvocatura Distrettuale dei Comuni o altri enti pubblici, o presso gli uffici giudiziari;
    • 12 mesi di Scuola di Specializzazione;
    • 6 mesi di tirocinio durante l’ultimo anno di corso di laurea;
    • 6 mesi di praticantato in uno studio legale in un altro Paese dell’Unione Europea.

    Inoltre, gli aspiranti avvocati dal 2022 dovranno seguire, congiuntamente al tirocinio, anche dei corsi obbligatori su diversi aspetti del diritto, con prova finale.

    Esame di Stato e abilitazione avvocato

    Seguita l’attività forense, si potrà poi effettuare l’esame di abilitazione per poter diventare a tutti gli effetti avvocato.

    Attualmente la prova consiste in una scritta e una orale.

    Prova Scritta

    La prova scritta consiste nella redazione di un atto giudiziario su un quesito, proposto dal Ministero della Giustizia.

    Gli aspiranti avvocati dovranno scegliere la materia dell’atto giudiziario tra diritto amministrativo, civile, e penale.

    La prova dovrà essere completata in un tempo di sette ore, a partire dal momento della dettatura del tema.

    La scelta della materia comporta la predisposizione di uno degli atti giudiziari dettati dal presidente della commissione d’esame.

    Prova Orale

    La prova orale, invece, che sarà svolta a non meno di 30 giorni di distanza dal deposito dell’elenco degli ammessi presso ciascuna Corte di Appello, sarà suddivisa in tre fasi:

    • la prima fase riguarda la discussione di una questione pratico-applicativa su un caso scelto dal candidato tra diritto civile, amministrativo e penale;
    • la seconda fase, invece, riguarderà la discussione di brevi questioni su tre materie scelte dal candidato, di cui una di diritto amministrativo, civile, penale, processuale civile e processuale penale.
    • la terza ed ultima fase riguarderà la dimostrazione della conoscenza dell’ordinamento forense e dei diritti e doveri dell’avvocato.

    Una volta superato l’esame di abilitazione ci si potrà iscrivere nell’Albo degli avvocati, che decreterà ufficialmente l’appartenenza alla professione.

    C’è da precisare, però, che è possibile diventare avvocato senza svolgere esame di abilitazione, ovvero esercitare la professione, soltanto nei seguenti casi:

    • Essere stato magistrato ordinario, amministrativo, contabile o militare;
    • Aver ricoperto il ruolo di professore universitario in materie giuridiche per almeno 5 anni;
    • Aver ricoperto il ruolo di avvocato dello Stato.

    Tipi di Avvocato

    In Italia le tipologie di avvocato sono diverse e queste dipendono dal tipo di specializzazione che si sceglie di acquisire. È possibile dividere in sette macrocategorie il ruolo di avvocato che rappresentano le maggiori branche della giurisprudenza, ovvero:

    • avvocato civilista;
    • avvocato penalista;
    • avvocato matrimonialista
    • avvocato fiscalista;
    • avvocato giuslavorista;
    • avvocato internazionalista;
    • avvocato esperto in arbitrati.

    Quanto guadagna un Avvocato in Italia?

    Com’è facile intuire, il mestiere di avvocato dona delle grandi soddisfazioni, oltre che a livello professionale, anche per quello remunerativo. Ma come ogni buon lavoro che nasce da un lungo praticantato, questo arriva solo col tempo.

    Già durante il praticantato, l’aspirante avvocato percepisce dal dominus un “rimborso spese” che verrà assegnato in base all’impegno e al concreto lavoro svolto.

    Diventati poi avvocati a tutti gli effetti, lo stipendio iniziale per un libero professionista si potrà aggirare sui 30.000 euro annui. Questa cifra varia sensibilmente in base all’area geografica di appartenenza, all’impegno, all’età e all’esperienza maturata nel tempo.

    Quindi col passare degli anni e della specializzazione che si sceglie di svolgere, un avvocato in Italia può arrivare a guadagnare oltre i 50.000 euro, fino a superare anche i 200.000 euro lordi all’anno.

    Per chi invece decide di svolgere l’attività come dipendente di un’azienda o come dipendente pubblico, la retribuzione mensile può variare da un minimo di 1.800 euro ad un massimo di 3.500 euro netti.

     

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