Test psicoattitudinali per concorso magistrati dal 2026: tutte le novità

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    test psicoattitudinali concorso magistratura

    Il concorso in magistratura si rinnova nel 2026, portando con sé importanti novità che stanno già scuotendo l’opinione di molti aspiranti magistrati, e non solo. Durante il Consiglio dei Ministri del 26 marzo, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato modifiche per i concorsi in magistratura a partire dal 2026, dove sarà inserita una valutazione psicoattitudinale durante lo svolgimento delle prove. Si tratta di una novità importante che fa molto discutere. Cosa sappiamo (per ora) sui test psicoattitudinali concorso magistratura 2026? Vediamo insieme.

    Quali sono le novità sui test psicoattitudinali concorso magistratura 2026?

    Certamente le novità non mancheranno nei prossimi anni, ma per ora le notizie sui test psicoattitudinali concorso magistratura gettano nel dubbio moltissimi aspiranti magistrati, con un malcontento generale.

    Ciò che fa discutere è proprio la norma contenuta all’interno di un Decreto Legislativo approvato durante il Consiglio dei Ministri del 26 marzo 2024, che introduce, appunto, i famigerati test psicoattitudinali per i prossimi concorsi magistratura.

    Sarà proprio il Consiglio Superiore della Magistratura a nominare i docenti universitari in materie psicologiche, i quali costituiranno la commissione giudicante per i test psicoattitudinali.

    Inoltre, altra novità importante prevista dalla norma riguarda proprio l’ammissione al concorso dei candidati. Anche chi è stato dichiarato per tre volte non idoneo, potrà nuovamente parteciparvi.

    Come funzioneranno i test psicoattitudinali magistratura?

    I test psicoattitudinali magistrati saranno condotti da professionisti, docenti universitari titolari di insegnamento nelle materie psicologiche, ma la valutazione finale spetterà comunque alla commissione.

    Difatti si tratta di un test tipo “Minnesota”, analogo a quello somministrato per i concorsi delle Forze Armate. Solo i candidati che avranno superato le prove scritte potranno svolgere i test psicoattitudinali.

    Il colloquio psicoattitudinale sarà diretto dal presidente della Commissione con l’ausilio dell’esperto psicologo e si svolgerà dinanzi la commissione.

    Chi non supererà il test psicoattitudinali concorso magistrati potrà ripetere il concorso. Difatti, prevedere i test prima delle prove scritte, come spiegato dallo stesso Ministro Nordio, avrebbe potuto essere illegittimo a livello costituzionale, poiché secondo la nostra Costituzione «in magistratura si accede per concorso pubblico».

    Cosa dice la magistratura sui test psicoattitudinali

    La reazione avuta dall’Associazione Nazionale Magistrati esprime in modo chiaro il malcontento generale. Difatti il presidente Giuseppe Santalucia durante un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato:

    «Un candidato che supera una prova scritta difficilissima e sta per coronare il sogno di una vita, magari con ottimi voti, può essere bocciato per qualche domandina di un professore di psicologia? Ma se non è pazzo così ce lo facciamo diventare (…) Si fa intendere che noi siamo fuori controllo, ma non è così. Nei 18 mesi di tirocinio il vincitore di concorso viene attentamente valutato. Controlli sull’equilibrio e dispense per infermità mentale ci sono sempre state».

    In merito si è espresso anche il CSM sollecitando dubbi importanti su questa futura modalità di esecuzione concorsuale, formulando una richiesta al Parlamento per analizzare la situazione.

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