I vantaggi di partecipare ai concorsi pubblici con pochi posti

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    I vantaggi di partecipare ai concorsi pubblici con pochi posti

    Quando si parla di concorsi pubblici, molti candidati tendono a concentrarsi esclusivamente sui bandi che offrono centinaia o migliaia di posti. È una scelta comprensibile, più alto è il numero delle assunzioni previste, più sembrano aumentare le probabilità di successo. Tuttavia, questo approccio rischia di far passare in secondo piano un’opportunità meno evidente ma altrettanto – se non più – strategica: quella dei concorsi pubblici con pochi posti. Spesso considerati “minori” o poco interessanti, questi concorsi possono in realtà offrire vantaggi significativi, a partire da una concorrenza più gestibile, selezioni più rapide e un accesso più diretto al lavoro nella Pubblica Amministrazione.

    In questo articolo vogliamo spiegare perché questi concorsi, sebbene all’apparenza meno allettanti, possono nascondere numerosi vantaggi strategici. Una guida utile per chi vuole adottare una strategia intelligente e consapevole nella propria preparazione ai concorsi pubblici.

    Cosa si intende per “concorsi pubblici con pochi posti”?

    Si parla di concorsi pubblici con pochi posti quando un bando prevede un numero limitato di assunzioni, generalmente inferiore alle 10 unità. A volte si tratta di 1, 2 o 3 posti soltanto, spesso distribuiti su base territoriale, per esempio nei piccoli comuni, in enti locali minori, aziende sanitarie provinciali o istituti scolastici e culturali.

    Questi concorsi possono essere rivolti a diplomati, laureati o anche a candidati con qualifiche specifiche. Spesso non attirano l’attenzione delle masse perché ritenuti “troppo selettivi”, ma è proprio qui che si cela il primo vantaggio.

    Proprio perché attirano meno attenzione, i concorsi pubblici con pochi posti rappresentano un’interessante opportunità per chi è disposto a ragionare in modo strategico. Non si tratta solo di “tentare la sorte”, ma di cogliere occasioni concrete in contesti meno caotici e più accessibili. Chi prepara un concorso di questo tipo, infatti, parte spesso con un vantaggio competitivo: ha ben chiaro l’obiettivo, studia su materie mirate e si confronta con una concorrenza meno agguerrita di quanto si creda.

    Ma quali sono, nel dettaglio, i motivi per cui i concorsi pubblici con pochi posti meritano attenzione? Ecco i principali vantaggi da tenere in considerazione:

    1. Minore concorrenza reale

    Uno degli aspetti più interessanti dei concorsi pubblici con pochi posti è che la concorrenza effettiva è spesso molto più bassa di quanto si immagini. Sebbene il numero di candidati iscritti possa sembrare alto, in realtà molti partecipano in modo superficiale o non si presentano nemmeno alle prove.

    Nei concorsi minori, capita frequentemente che una buona percentuale degli iscritti non studi affatto, sia solo “in prova”, oppure partecipi per abitudine, senza una reale preparazione o addirittura non si presenti alle prove. Questo significa che chi studia seriamente, anche senza essere un “fuoriclasse”, ha buone possibilità di posizionarsi in cima alla graduatoria.

    2. Graduatorie meno affollate, maggiore visibilità

    In un concorso con tanti posti, anche superare la selezione non garantisce un’assunzione immediata. Le graduatorie possono essere lunghe e stagnanti. Nei concorsi pubblici con pochi posti, invece, la graduatoria è corta e il margine di scorrimento è spesso veloce, soprattutto se si liberano fondi o si attivano nuove necessità da parte dell’ente.

    Essere tra i pochi idonei significa avere maggiore visibilità agli occhi della Pubblica Amministrazione. In alcuni casi, essere idonei in un piccolo concorso ha aperto la strada a chiamate in altri enti della stessa Regione o Provincia, tramite scorrimenti o mobilità interne.

    3. Prove più mirate

    Nei concorsi pubblici con pochi posti, come accade anche nei maxi concorsi nazionali, è frequente che le prove consistano in un’unica selezione, spesso a quiz. Tuttavia, questi quiz tendono a essere più mirati agli argomenti specifici richiesti dal profilo professionale.

    Ad esempio, un bando per un ruolo amministrativo o contabile in un piccolo ente locale potrebbe proporre quesiti focalizzati sulle competenze tecniche più rilevanti per quella posizione, piuttosto che su materie troppo generiche o troppo ampie. Questo perché la quantità di candidati è diversa e la selezione può essere differente.

    Questo significa che chi si prepara con attenzione sugli argomenti chiave del bando ha buone possibilità di superare la prova, anche se si tratta di un quiz a risposta multipla simile a quelli più ampi dei grandi concorsi.

    4. Tempistiche più rapide

    I concorsi nazionali spesso si prolungano per molti mesi, a volte anche più di un anno, a causa dell’elevato numero di prove, candidati e della complessità burocratica. Al contrario, i concorsi pubblici con pochi posti tendono ad avere tempi decisamente più contenuti: meno partecipanti da valutare e procedure più snelle.

    Questo permette di arrivare più rapidamente alla graduatoria finale e, in caso di successo, di ottenere l’assunzione in tempi brevi. Per chi ha bisogno di entrare velocemente nel mondo del lavoro o cerca stabilità senza lunghe attese, questo rappresenta un vantaggio significativo.

    5. Ottima occasione per fare esperienza

    Anche quando non si supera la selezione, partecipare a concorsi pubblici con pochi posti rappresenta un eccellente allenamento. Le prove, pur snelle e rapide, permettono di familiarizzare con il contesto concorsuale: si impara a gestire i tempi, a organizzare le giornate, ad affrontare l’ansia e la pressione.

    In più, ogni concorso lascia in eredità materiali preziosi: banche dati, tracce svolte, criteri di valutazione. Strumenti utilissimi per migliorare la propria preparazione in vista delle selezioni future.

    6. Possibilità di stabilizzazione

    Nei piccoli enti capita spesso che i concorsi vengano banditi per un numero minimo di posti, ma che successivamente le esigenze aumentino. In molti casi, chi inizia con un contratto a tempo determinato o part-time viene poi stabilizzato.

    Chi supera un concorso con pochi posti può ritrovarsi, nel giro di pochi mesi, a ottenere un contratto più solido grazie all’esperienza maturata direttamente sul campo.

    7. Clima più tranquillo e meno stressante

    I concorsi pubblici con pochi posti si svolgono in contesti più contenuti e ordinati, spesso presso la sede dell’ente. Niente aule affollate o attese interminabili: tutto è più a misura d’uomo, con un’atmosfera decisamente meno stressante.

    Questo tipo di ambiente favorisce soprattutto chi è emotivamente sensibile o rende meglio in situazioni più serene.

    Inoltre, in molti casi, questi concorsi premiano la conoscenza del territorio: può essere attribuito un punteggio aggiuntivo a chi risiede nel comune, ha già lavorato nell’ente o ha svolto esperienze come tirocini o servizio civile nella zona. Anche durante i colloqui, la familiarità con il contesto locale può fare la differenza.

    Perché puntare sui concorsi pubblici con pochi posti?

    Partecipare ai concorsi pubblici con pochi posti non significa puntare tutto su un risultato improbabile, ma spesso vuol dire affrontare una sfida più strategica e mirata.

    Certo, richiedono strategia, studio mirato e attenzione alle specificità del bando. Ma offrono minore concorrenza reale, selezioni più rapide, prove mirate e, in molti casi, un accesso più concreto al mondo del lavoro pubblico. Chi li affronta con preparazione e costanza può scoprire che, proprio quei bandi considerati “piccoli”, sono capaci di aprire grandi porte. E se non si ottiene subito il posto, si fa comunque un passo in avanti importante nella propria esperienza concorsuale.

    In un panorama affollato e altamente competitivo, saper riconoscere e cogliere le occasioni meno appariscenti è la vera forza di chi punta alla Pubblica Amministrazione. E i concorsi con pochi posti rientrano a pieno titolo tra queste opportunità.

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