Quando si partecipa ad un concorso pubblico e vi è la pubblicazione di una banca dati, il metodo di studio deve, di conseguenza, cambiare. E’ fondamentale comprendere il nuovo metodo da dover seguire in modo attento e continuativo.
Difatti, non essendo contenuti semplici ai quali approcciarsi, è inevitabile che bisogna affrontarli in maniera più intensa.
Studiare una banca dati è possibile, anche in un tempo molto ristretto, seguendo qualche piccolo ma prezioso consiglio.
Come studiare una banca dati?
Nonostante le banche dati risultino estremamente utili, possono al contempo rappresentare una lama a doppio taglio se non studiate per bene. Per quanto agevolino lo studio, è preferibile prefissare un approccio specifico allo stesso.
La banca dati sicuramente può aiutare chi ha delle ottime capacità di memoria, proprio perché, riuscendo ad “immagazzinare” quanti più quesiti possibili, il candidato ricorderà facilmente le risposte esatte. Ma per chi, invece, la memoria non è proprio un punto di forza, non deve scoraggiarsi. In questo caso, più che giocare con la memoria, sarà un gioco di allenamento e di approfondimento con tanto di strategia.
Pertanto, come si può studiare una banca dati per bene senza perdersi in quesiti complessi? Vediamo insieme:
- Il primo passo da compiere è creare un programma di studio. Per questo, cruciali sono la lettura attenta del bando, lo svolgimento dei quesiti e la ripetizione in modo meccanico e continuativo, così da allenare anche il proprio cervello alla memorizzazione.
- Il secondo punto è quello più strategico. Dato che il tempo non giocherà molto a proprio favore, la scelta migliore è pianificare lo studio, immagazzinando quante più informazioni possibili per ricoprire una buona parte del programma.
- Ripetere e fare tanti quiz. Il terzo punto è quello più noioso, probabilmente, ma è quello che solidifica tutte le basi. Questa ripetizione, che dovrà essere dilazionata in base al programma di studio e al tempo a propria disposizione, dovrà esser eseguita minuziosamente e personalizzata il più possibile in base alle proprie capacità.
- Studiare gli argomenti più ostici per comprenderli al meglio. In questo caso, accanto alla famigerata banca dati, è importante avvalersi di una dispensa o un manuale che possono spiegare in maniera più comprensibile qualcosa di complicato.
Come studiare le banche dati senza risposte?
Purtroppo non tutte le banche dati, anche quelle con molti quesiti al loro interno, sono dotate di risposte esatte. Questo non capita spesso, ma quando capita, cosa fare?
In questo caso, insieme alla banca dati, bisogna assolutamente utilizzare diversi manuali e fare tante ricerche, così da poter trovare la soluzione giusta.
Quanto tempo ci vuole per studiare la banca dati?
Solitamente i tempi tecnici prefissati dal bando di concorso prevedono che, dall’uscita della banca dati allo svolgimento della stessa prova, trascorrano all’incirca venti giorni.
Un tempo che, se si riflette, è davvero ridotto. Eppure potrebbe non solo bastare, ma anche avanzare. Questo semplicemente seguendo gli step sopra elencati, e quantificando e programmando il tempo a disposizione: il tempo è, infatti, alla base di tutto e deve esser gestito in modo impeccabile.
Ogni giorno bisogna studiare la banca dati per almeno 5 ore e, se possibile, ripetere i quesiti per un paio di ore. Il tutto replicato quotidianamente fino alla prova in questione!