Come diventare Veterinario – La guida

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    Come diventare veterinario - La guida

    Diventare veterinario è il sogno di molti giovani – e non solo – che amano profondamente gli animali e desiderano prendersi cura della loro salute. Quella del veterinario però, non è una professione legata solo all’affetto per gli animali, ma è un ruolo tecnico e delicato, che richiede tanto studio, rigore e un forte senso di responsabilità. In questo articolo scopriremo chi è e cosa fa il veterinario, quali sono le sue mansioni quotidiane, le competenze necessarie, i requisiti e i titoli di studio richiesti, oltre a quanto guadagna un veterinario in Italia.

    Chi è e cosa fa il Veterinario?

    Il veterinario è un medico specializzato nella prevenzione, diagnosi e cura delle malattie degli animali, domestici e da allevamento. Oltre agli interventi clinici, il suo ruolo si estende anche all’ambito della salute pubblica, al controllo degli alimenti di origine animale, alla vigilanza sugli allevamenti e al benessere animale.

    Contrariamente a quanto si crede, non tutti i veterinari lavorano esclusivamente in ambulatori per cani e gatti. Alcuni operano in ambito zootecnico, altri nel controllo alimentare o ancora in strutture pubbliche come l’ASL, contribuendo alla tutela della salute collettiva attraverso il monitoraggio delle zoonosi (le malattie trasmissibili dagli animali all’uomo).

    Mansioni

    Le attività del veterinario variano a seconda del settore in cui opera, ma tra le mansioni principali troviamo:

    • Visite cliniche e diagnosi su animali domestici, da fattoria, esotici o selvatici;
    • Somministrazione di vaccini, terapie e farmaci;
    • Interventi chirurgici e pronto soccorso veterinario;
    • Monitoraggio delle condizioni igienico-sanitarie negli allevamenti;
    • Certificazioni sanitarie per animali da compagnia o da esportazione;
    • Controllo degli alimenti di origine animale, in collaborazione con enti pubblici o aziende;
    • Ricerca scientifica, in università o laboratori privati.

    Chi lavora nel settore pubblico può inoltre occuparsi di ispezioni veterinarie, tracciabilità alimentare, sorveglianza epidemiologica e gestione delle emergenze sanitarie.

    Competenze

    Per affrontare questo mestiere servono diverse competenze, sia tecniche che personali. Vediamo nel dettaglio le hard e soft skills richieste.

    Hard skills

    • Conoscenze mediche e biologiche: anatomia, fisiologia, patologia e farmacologia degli animali;
    • Capacità diagnostiche: saper utilizzare strumenti di diagnostica per immagini (radiografie, ecografie, TAC) e test di laboratorio;
    • Tecniche chirurgiche e di primo soccorso;
    • Normative sanitarie e alimentari, in particolare nel caso dei veterinari pubblici;
    • Informatica di base, per la gestione delle cartelle cliniche e dei registri sanitari.

    Soft skills

    • Empatia e comunicazione: saper rassicurare i proprietari degli animali e spiegare diagnosi e cure in modo comprensibile;
    • Gestione dello stress: sia per la pressione emotiva (animali sofferenti, decisioni difficili), sia per la mole di lavoro;
    • Precisione e senso di responsabilità: ogni errore può mettere a rischio la vita di un animale o la salute pubblica;
    • Team working: soprattutto in contesti ospedalieri o di ricerca;
    • Capacità organizzative e decisionali: fondamentali anche nella libera professione.

    Come diventare Veterinario?

    Per esercitare la professione di medico veterinario in Italia è necessario seguire un percorso universitario specifico e ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione. Vediamo quali sono i passaggi da seguire.

    1. Diploma di scuola superiore

    Il primo requisito è il possesso di un diploma di maturità, preferibilmente a indirizzo scientifico. Non è obbligatorio, ma facilita il superamento dei test di ammissione.

    2. Test di ammissione

    Il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina Veterinaria è a numero programmato nazionale. Ciò significa che è necessario superare un test di ingresso, gestito dal MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca), composto da quiz di:

    • Biologia,
    • Chimica,
    • Fisica e matematica,
    • Logica,
    • Comprensione del testo.

    3. Laurea in Medicina Veterinaria (LM-42)

    La Laurea in Medicina Veterinaria è a ciclo unico, ha durata quinquennale e prevede sia insegnamenti teorici che tirocini pratici. Il percorso formativo comprende esami di anatomia, patologia, microbiologia, farmacologia, zootecnia e medicina clinica degli animali.

    4. Esame di Stato e iscrizione all’Albo

    Una volta ottenuta la laurea, è necessario sostenere l’Esame di Stato per l’abilitazione professionale, che include una prova pratica e una orale. Superato l’esame, ci si può iscrivere all’Albo dei Medici Veterinari, requisito indispensabile per esercitare la professione.

    Quanto guadagna un veterinario?

    Lo stipendio di un veterinario può variare sensibilmente in base a diversi fattori: esperienza, settore, posizione geografica e contratto di lavoro.

    Un neolaureato che lavora in una clinica privata può percepire uno stipendio netto mensile iniziale tra i 1.200 e i 1.500 euro. Con alcuni anni di esperienza, lo stipendio può salire a 1.800/2.000 euro netti mensili.

    Un veterinario pubblico (es. ASL) assunto tramite concorso, in base al CCNL Sanità o Enti Locali, può partire da circa 1.900/2.200 euro netti al mese.

    I liberi professionisti affermati o chi gestisce una clinica di successo possono guadagnare anche oltre i 3.000 euro netti mensili, ma con rischi imprenditoriali maggiori.

    Nel settore della ricerca o industria, le retribuzioni possono essere superiori, soprattutto in ambito farmaceutico o alimentare.

    Dove possono lavorare i Veterinari?

    Le opportunità di lavoro per i veterinari sono molteplici:

    • Ambulatori e cliniche veterinarie private;
    • Ospedali veterinari e strutture d’emergenza;
    • ASL e pubbliche amministrazioni (concorsi pubblici);
    • Industrie alimentari e farmaceutiche;
    • Allevamenti e aziende zootecniche;
    • Laboratori di ricerca e università;
    • Organizzazioni per la tutela degli animali.

    Alcuni scelgono la libera professione, aprendo uno studio veterinario in proprio.

    Diventare veterinario richiede passione, pazienza e determinazione, ma offre la possibilità di svolgere una professione nobile, a stretto contatto con gli animali e con un impatto positivo sulla salute pubblica. Che si lavori in un ambulatorio, in un allevamento o in un laboratorio, il veterinario rimane una figura centrale per il benessere animale e la sicurezza alimentare della nostra società.

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