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Guida Concorsi Pubblici

Il concorso pubblico è la principale modalità di assunzione nella PA e vincerlo comporta notevoli vantaggi in termini di stabilità e diritti sul lavoro: per questo motivo negli ultimi anni sempre più persone tentano l’accesso nella P.A. mediante concorso pubblico. 

In questa guida approfondiremo come funzionano i concorsi pubblici e cosa fare per cogliere al volo importanti occasioni di lavoro a tempo indeterminato.

Come funzionano i concorsi pubblici

Ogni anno amministrazioni statali ed enti locali bandiscono concorsi pubblici per assumere nuove professionalità in differenti settori.

L’intenzione di assumere mediante selezioni pubbliche è sancita da una deliberazione dell’amministrazione procedente a cui segue un bando di concorso che fissa requisiti di partecipazione, modalità di calcolo del punteggio e tante altre informazioni, come vedremo nel paragrafo successivo. LEGGI TUTTO

Il concorso pubblico, pur essendo la modalità principale di accesso al pubblico impiego, è affiancato da altre procedure, ciascuna caratterizzata da aspetti peculiari. Vediamole insieme.

La selezione da elenchi

La selezione da elenchi, introdotta dalle normative di attuazione del PNRR, consiste nell'attività di selezione che le amministrazioni compiono su elenchi di professionisti, esperti e personale di alta specializzazione.

Gli elenchi sono suddivisi per ambiti territoriali, profili e materie di competenza.

In base all'inquadramento contrattuale, si distinguono un elenco per la stipula di contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, e un elenco per ottenere incarichi di collaborazione autonoma.

Per essere iscritti ed usufruire dell'assunzione tramite selezioni da elenchi, i professionisti, gli esperti e il personale qualificato devono essere in possesso di particolari requisiti tecnici fissati dalla legge.

Gli elenchi sono pubblicati nel Portale Unico del Reclutamento (cd. Portale InPA) e nel loro insieme costituiscono un bacino stabile di candidati per le pubbliche amministrazioni interessate.

Assunzioni obbligatorie

Per assunzioni obbligatorie nella Pubblica Amministrazione si intendono quelle definite dall'art. 1, L. 68/1999 e relative a soggetti invalidi e appartenenti alle cd. categorie protette.

Le assunzioni obbligatorie avvengono secondo due modalità: la chiamata numerica e il concorso con riserva di posti.

L'assunzione obbligatoria per chiamata numerica si ha quando le pubbliche amministrazioni richiedano ai Centri per l'Impiego (CPI) un numero di unità lavorative senza specificare le generalità dei soggetti coinvolti.

Le assunzioni obbligatorie per concorso con riserva di posti, consistono nel riservare alle categorie protette una parte dei posti banditi a concorso; il numero massimo di posti riservabili è pari al 50% di quelli banditi.

Il concorso pubblico è una procedura con cui le pubbliche amministrazioni selezionano le risorse più idonee allo svolgimento di specifiche mansioni tecnico-professionali.

In ambito concorsuale il legislatore fornisce diversi strumenti alle amministrazioni per svolgere la procedura più appropriata alle loro esigenze.

Il concorso pubblico può svolgersi attraverso diverse modalità: 

  • mediante l'espletamento di una o più prove di diversa natura (cd. Concorso per esami);
  • tramite la valutazione dei titoli posseduti dai partecipanti (cd. Concorso per titoli);
  • con lo svolgimento di una o più prove di concorso e la valutazione dei titoli (cd. Concorso per titoli ed esami).

A seconda della tipologia scelta, differenti saranno le modalità di formazione del punteggio e della graduatoria concorsuale.

Nei concorsi per esami il punteggio è formato tenendo conto dei risultati conseguiti alle prove svolte; nei concorsi per soli titoli il punteggio è dato dalla valutazione dei titoli e del curriculum allegato alla domanda di partecipazione al concorso.

Infine nei concorsi per titoli ed esami, il punteggio è costituito sia dalla votazione complessiva conseguita all'esito di tutte le prove d'esame, sia dalla specifica valutazione dei titoli e del curriculum del candidato.

Nella definizione dei requisiti di partecipazione ai concorsi pubblici un ruolo centrale è svolto dal bando di concorso, che dedica un paragrafo specifico alla trattazione dell'argomento.

Vediamo insieme alcuni tra i requisiti fondamentali per partecipare a un concorso pubblico, di norma richiesti; tra questi vi sono:

  • cittadinanza italiana o cittadinanza di uno degli Stati membri dell'Unione;
  • idoneità alla mansione specifica;
  • titolo di studio minimo (diploma, laurea, master, etc...);
  • maggiore età;
  • posizione regolare nei confronti degli obblighi militari, laddove previsti per legge;
  • godimento dei diritti civili e politici. 

Come premesso, essa costituisce una elencazione esemplificativa dei requisiti richiesti per partecipare a un concorso pubblico, quindi si raccomanda di leggere attentamente il bando di concorso per verificare quali siano i requisiti specifici da tenere in considerazione.

Il D.P.R.  n. 82 del 2023 ha abolito il requisito del rispetto dei limiti di età per partecipare ai concorsi pubblici. 

Lo stesso regolamento, però, ha previsto per le pubbliche amministrazioni la possibilità di derogare a quanto stabilito dalla normativa nazionale mediante l'adozione di uno regolamento specifico e quando sussistono ragioni connesse "alla natura del servizio o ad oggettive necessità dell'amministrazione".

Un'altra eccezione è costituita dai concorsi militari per i quali sono stabiliti precisi limiti di età per la partecipazione in ragione della particolare natura del servizio.

Esistono cause ostative alla partecipazione ai concorsi pubblici, circostanze in cui i candidati non possono partecipare alle prove concorsuali previste, eccone alcune:

  • mancanza dei requisiti di cittadinanza;
  • minore età;
  • mancato godimento dei diritti politici e civili;
  • destituzione, decadenza o dispensa dal pubblico impiego;
  • titolo di studio insufficiente;
  • laurea incompatibile col concorso.

Requisiti di cittadinanza 

Possono partecipare a un concorso pubblico:

  • soggetti muniti di cittadinanza italiana;
  • soggetti muniti della cittadinanza di uno Stato membro UE;
  • i familiari dei cittadini di uno Stato membro UE che siano titolari di diritto di soggiorno anche permanente;
  • i rifugiati, ovvero i titolari del “diritto di asilo”;
  • i cittadini extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno UE di lungo periodo.

Pertanto anche i cittadini extracomunitari, nonché di altri Stati membri UE, possono partecipare ai concorsi pubblici quando ricorrano le seguenti e ulteriori condizioni:

  • conoscenza della lingua italiana;
  • godimento dei diritti politici e civili negli Stati di appartenenza;
  • possesso del titolo di studio richiesto o equipollente.

Minore età

Non si può partecipare ai concorsi pubblici se si ha un'età inferiore ai 18 anni.

Di solito, non ci sono ulteriori limiti di età per partecipare alle prove concorsuali.

Mancato godimento dei diritti politici e civili

Non si può partecipare ai concorsi pubblici in caso di privazione dell'elettorato politico attivo.

Destituzione, decadenza o dispensa dal pubblico impiego

Non può partecipare ai concorsi pubblici chi è stato destituito o dispensato da un impiego presso la Pubblica Amministrazione a causa di un reiterato insufficiente rendimento.

Ulteriore causa ostativa dell'accesso al concorso è la dichiarazione di decadenza dal pubblico ufficio.

Titolo di studio insufficiente

Non si può partecipare al concorso pubblico se si è privi del titolo di studio richiesto dal bando. 

Se, ad esempio, è bandito un concorso per laureati, tutti i candidati non in possesso della laurea alla data di presentazione della domanda di partecipazione non possono vedere accettata la loro candidatura.

Stessa cosa accade quando un soggetto dotato titolare di una laurea triennale intenda partecipare ad un concorso per il quale si richiede il possesso di una laurea magistrale.

Laurea incompatibile con il titolo di studio richiesto dal concorso.

Ulteriore causa ostativa alla partecipazione ai concorsi pubblici è rappresentato dal mancato possesso del tipo di laurea richiesta dal bando.

E' ragionevole immaginare che, laddove il bando di concorso richieda una laurea appartenente alla branca medico-scientifica, non sarà accolte domande di partecipazione provenienti da candidati titolari di una laurea umanistica.

Per titolo di servizio si intende l'attività lavorativa svolta presso l'ente che bandisce il concorso o altra Pubblica Amministrazione. 

La normativa di riferimento richiede che l'attività, per essere conteggiata come titolo di servizio, debba essere svolta in maniera meritevole.

I titoli di servizio possono essere sia requisito di partecipazione del concorso che elemento di valutazione ulteriore del candidato.

Nell'ultimo caso l'aver svolto attività per la Pubblica Amministrazione in maniera meritevole attribuirà un punteggio aggiuntivo al candidato, calcolato tenendo conto degli anni o frazioni di anno di durata del rapporto di lavoro.

I titoli di servizio non possono essere discriminatori e devono essere valutati in maniera equa, garantendo la possibilità ai soggetti che ne sono privi di accedere ai posti messi a bando.

I titoli di preferenza nei concorsi pubblici, chiamati anche titoli di precedenza, sono dei particolari titoli che permettono ai candidati di avere la precedenza sugli altri in caso di pari merito.

La disciplina dei titoli di preferenza nel concorso pubblico è definita dall'art. 5, comma 4, del D.P.R. 487/1994 il quale definisce cosa succede se due candidati hanno lo stesso punteggio nella graduatoria concorsuale.

Secondo il dettato della suddetta normativa, terminate le prove, in caso di parità di punteggio verrà preferito il candidato in possesso dei titoli di precedenza o preferenza.

Di seguito la lista completa (e in ordine decrescente di importanza) dei titoli di precedenza nei concorsi pubblici:

  • gli insigniti di medaglia al valore militare;
  • i mutilati e gli invalidi di guerra ex combattenti;
  • i mutilati e gli invalidi per fatto di guerra;
  • i mutilati e gli invalidi per servizio nel settore pubblico e privato;
  • gli orfani di guerra;
  • gli orfani dei caduti per fatto di guerra;
  • gli orfani dei caduti per servizio nel settore pubblico e privato;
  • i feriti nel combattimento;
  • gli insigniti della croce di guerra o altra attestazione speciale di merito di guerra;
  • i figli dei mutilati e degli invalidi di guerra ex combattenti;
  • i figli dei mutilati e degli invalidi per fatto di guerra;
  • i figli dei mutilati e degli invalidi per servizio nel settore pubblico e privato;
  • i genitori vedovi non risposati i coniugi non risposati e le sorelle e i fratelli vedovi o non sposati dei caduti in guerra;
  • i genitori vedovi non risposati i coniugi non risposati e le sorelle e i fratelli vedovi o non sposati dei caduti per fatto di guerra;
  • i genitori vedovi non risposati i coniugi non risposati e le sorelle ed i fratelli vedovi o non sposati dei caduti per servizio nel settore pubblico o privato;
  • coloro che abbiano prestato servizio militare in qualità di combattenti;
  • coloro che abbiano prestato “lodevole servizio” a qualunque titolo per non meno di un anno nell’amministrazione che ha indetto il concorso;
  • i coniugati e i non coniugati con riguardo al numero dei figli a carico;
  • gli invalidi e i mutilati civili;
  • militari volontari delle Forze armate congedati senza demerito al termine della ferma o rafferma.

In caso di parità di punteggio e di titoli di precedenza la selezione avviene sulla base dei seguenti criteri:

  • numero di figli a carico;
  • lodevole servizio presso le pubbliche amministrazioni;
  • anzianità.

No, in alcun modo. 

Abbiamo già esaminato come funzionano i titoli di precedenza nei concorsi pubblici ed è quindi evidente la differenza con il meccanismo di riserva dei posti.

Tale meccanismo serve a riservare un numero limitato di posti messi a bando, in percentuale non superiore al 50% dei soggetti appartenenti alle categorie protette.

Pertanto vi è una grande differenza tra titoli di precedenza e riserva dei posti nei concorsi pubblici. 

No, sono titoli con natura e funzioni diverse: vediamone insieme il motivo.

I titoli di servizio possono essere circostanza per l'attribuzione di punti aggiuntivi, quindi vanno a sommarsi direttamente con i punti acquisiti con prove e titoli.

Invece i titoli di preferenza non attribuiscono un punteggio ulteriore ma agiscono soltanto in caso di pari merito tra due o più candidati, attribuendo la precedenza a chi ne sia in possesso.

I titoli di servizio possono essere circostanza per l'attribuzione di punti aggiuntivi, quindi vanno a sommarsi direttamente con i punti acquisiti con prove e titoli.

Invece i titoli di preferenza non attribuiscono un punteggio ulteriore ma agiscono soltanto in caso di pari merito tra due o più candidati, attribuendo la precedenza a chi ne sia in possesso.

Guida ai concorsi pubblici

Come prepararsi ai concorsi pubblici? 

Un bando di concorso, per esser compreso in modo esaustivo, richiede più letture eseguite in maniera minuziosa, andando a ricercare i punti essenziali che interessano al futuro candidato.

Questa è un’operazione che dovrebbe essere svolta in modo semplice, ma come detto poc’anzi, una sola lettura non basta. Pertanto, per avere una mappa completa del bando di concorso bisogna tracciare i “punti chiave” che portano alla sua comprensione. Ovvero individuare:

  • Gli obiettivi del bando: che sono solitamente all’inizio dello stesso, dove sono indicati il ruolo e il numero dei posti messi a disposizione, nonché tutti i dettagli sull’ente e sulla posizione che si andrà a ricoprire.
  • Requisiti di accesso e tutte le caratteristiche che ogni candidato deve possedere: da quelli più generici a quelli più specifici, che sono solitamente indicati nello stesso punto.
  • Le prove, le materie di studio e i punteggi: che devono essere lette attentamente, poiché questi sono “l’anima” del concorso, nonché della preparazione che si affronterà.
  • La scadenza e il contributo di iscrizione: che solitamente sono riportati alla fine del bando di concorso.

Per comprendere al meglio ogni singola materia con ogni suo macro/micro argomento, non si deve studiare solo dai testi (generici) che spiegano esclusivamente la materia in questione. La soluzione è sempre nelle normative! 

Studiare direttamente la normativa, la legge specifica richiesta dal bando e gli articoli del codice, faciliterà la comprensione dell’argomento a 360°. In questo caso, tutto sarà decisamente più nitido, la materia farà meno paura e non vi saranno più dubbi sull’argomento che si sta apprendendo. Questo perché lo si affronta nel modo migliore, non attraverso un qualsiasi manuale, ma attraverso la legge stessa.

Non è raro che lo studio di un concorso pubblico venga affrontato come quello “tipico” scolastico, al quale tutti sono abituati. Questo, però, renderà l’apprendimento molto più faticoso e dispersivo.

Superare le temutissime prove scritte e orali di un concorso pubblico è possibile grazie ad un’unica parola d’ordine: preparazione! Questo termine, infatti, racchiude il cuore di ciò che serve per affrontare e superare un concorso.

Esercitarsi per esso vuol dire cimentarsi non solo nello studio, che è alla base di tutto, ma anche pianificare ogni dettaglio dello stesso.

Per quanto non risulti facile, prepararsi per una prova, anche in breve tempo, è possibile e ora vedremo comeLEGGI TUTTO

Partecipare ad un concorso vuol dire affrontare molto studio, in modo continuato e specifico. Pertanto, anche il materiale deve essere all’altezza.

Ogni testo da cui studiare deve essere scelto con attenzione e deve contenere, se non tutte, almeno molte delle materie messe al bando. Non bisogna mai affidarsi ad un unico materiale, soprattutto se non specifico del concorso in questione, ma apprestarsi al reperimento di ogni materiale utile. Attenzione! Mai sovraccaricarsi di manuali. Questo perché non aiuterebbe lo studio, ma potrebbe confondere solo le idee.

Ai manuali, inoltre, bisogna abbinare dispense, riassunti, ricerche e normative richieste. Questo solo per comprendere al meglio tutte le materie e non farsi cogliere impreparati.

Quando si prepara un concorso pubblico, potrebbe non bastare solo affidarsi al proprio intuito, alla propria preparazione, ai manuali e ai quiz per esercitarsi. Per potersi definire preparati al 100%, ci si potrebbe affidare a corsi di formazione per concorsi pubblici.

Attraverso tutor esperti in materia, affrontare un concorso pubblico sarebbe decisamente una sfida molto più leggera da dover affrontare. Grazie alle loro capacità, lo studio risulterà molto più sicuro ed efficiente!

Quando si partecipa ad un concorso pubblico e vi è la pubblicazione di una banca dati, il metodo di studio deve, di conseguenza, cambiare. Diventa, pertanto, fondamentale comprendere il nuovo metodo da dover seguire in modo attento e continuativo.

Difatti, non essendo contenuti semplici ai quali approcciarsi, è inevitabile che bisogna affrontarlo in modo diverso e più intenso.

Studiare una banca dati è possibile, anche in un tempo molto ristretto, seguendo qualche piccolo ma prezioso consiglio. LEGGI TUTTO

L’unico vero modo efficace per superare un concorso pubblico è prepararsi tanto. Studiare e ripetere, ancora e ancora. Ma quando si parla di quiz, in questo caso, si possono aggiungere delle strategie utili per affrontare il tutto nel migliore dei modi.

Queste strategie per i quiz a risposta multipla possono essere viste anche come dei trucchetti “salva stress”, estremamente preziosi per superare un concorso. Vediamo:

  1. Leggere più volte le domande e le varie alternative date. Questo perché, se si legge in modo superficiale, allora è molto facile cadere nei tranelli delle varie risposte.
  2. Studiare gli argomenti che non si comprendono, evitando di memorizzare solamente rispondendo alle domande presenti nelle simulazioni.
  3. Se il giorno della prova alcune domande risultassero a dir poco complesse, non farsi prendere dal panico, ma leggere attentamente la domanda e andare un po’ ad intuito, eliminando quelle che, logicamente, possono risultare fuorvianti.
  4. Riconoscere i distrattori (quando tali) e depennarli immediatamente. Tipici distrattori sono termini come: mai, nessuno, sempre, tutti, et similia.
  5. La risposta è (davvero) nella domanda? Molto spesso si, per questo è fondamentale leggere attentamente il quesito.

Spesso accade che il concorsista si lascia trasportare con molta facilità dal momento di tensione che vive e non riesce ad affrontare, con serenità, il proprio percorso concorsuale. Eppure, per sostenere al meglio le prove di un concorso pubblico, oltre al tanto studio, si richiede un controllo dello stress e della situazione che si sta per vivere.

Per affrontare le prove di un concorso pubblico, bisognerebbe:

  • In primo luogo, mantenere sempre la calma. È “solo” un concorso. E per quanto questo decreti il proprio futuro lavorativo, non sarà mai l’unico o l’ultimo che sì affronterà. Quindi, respiro profondo e si affronta tutto con più tenacia.
  • Affidarsi al proprio intuito nelle situazioni in cui l’angoscia prevale. Affrontare anche di petto le situazioni, e non solo di testa, soprattutto se questa fa brutti scherzi.
  • Non bisogna mai affrontare delle sfide pensando già in partenza di non farcela, ma bisogna invece credere sempre in se stessi, anche quando non sembra poi così facile. Credere nelle proprie capacità non è solo sinonimo di grande sicurezza, ma soprattutto di rispetto verso se stessi e le proprie potenzialità.
  • Mai rendere le cose più complicate di quanto già non lo siano. Per questo bisogna affrontare il concorso per quello che è: un concorso.

Come e dove cercare concorsi pubblici

Un aspetto fondamentale per chi ambisce al pubblico impiego è la ricerca dei concorsi attivi.

Sebbene sia una fase molto sottovalutata, le modalità di ricerca dei bandi non scaduti aumenta notevolmente le possibilità di ottenere un posto pubblico.

Se ti stai chiedendo come e dove cercare concorsi pubblici attivi, ecco alcuni consigli utili che fanno al caso tuo. LEGGI TUTTO

È il portale per il reclutamento della Pubblica Amministrazione.

Da Luglio 2023 tutte le Amministrazioni pubbliche sono obbligate a pubblicare i bandi di concorso sul portale InPA. 

Il fine del portale è di unire e digitalizzare le selezioni pubbliche, garantendo la massima trasparenza nei concorsi.

Per iscriversi ai bandi pubblicati su InPA occorre prima registrarsi sul portale e caricare il proprio curriculum vitae.

Una volta registrati, basterà ricercare i concorsi secondo i diversi filtri messi a disposizione dalla piattaforma.

Il portale InPA è il punto di riferimento per tutti i concorsi pubblici, quindi ti consigliamo di registrarti al più presto!

Leggere il nostro blog specializzato in concorsi, è un modo intelligente per cercare i più recenti concorsi pubblici.

Sulle piattaforme di maggiore qualità troverai in maniera diretta e filtrata tutte le informazioni sugli ultimi concorsi pubblici banditi: questo ti farà risparmiare, in una prima fase, molto tempo.

Potrai infatti selezionare i concorsi sulla base di precisi riassunti di esperti del settore: in pochi secondi saprai se il concorso pubblico appena bandito farà al caso tuo.

I blog di settore sono pertanto un'ottima fonte dove cercare i concorsi pubblici. Ovviamente, dopo un'iniziale scrematura, il consiglio resta quello di leggere il bando in maniera puntuale per conoscere a pieno il concorso.

Nel blog Studio Concorsi potrai trovare i link al bando di concorso e ad altre importanti risorse necessarie per il superamento della selezione pubblica.

Un altro modo per cercare i concorsi pubblici è indagando sul sito istituzionale dell'ente che ha indetto il concorso: infatti, la normativa regolatrice prevede l'obbligo di pubblicazione dei bandi, sia sul portale InPA che sul sito istituzionale.

Di solito è data grande pubblicità all'apertura delle selezioni pubbliche, quindi non dovresti avere problemi a trovarlo.

I social network costituiscono una fonte inesauribile di informazioni sui concorsi pubblici: esistono infatti molti canali social che forniscono quotidianamente informazioni, consigli o anticipazioni dei nuovi concorsi in via di pubblicazione.

Ecco quali sono i canali social dove trovare i concorsi pubblici più rilevanti:

  • Pagine Facebook;
  • Gruppi Facebook;
  • Canali Telegram;
  • Canali Whatsapp;
  • Profili Instagram;
  • Profili Tik Tok.

In questi casi ti consigliamo di verificare l'affidabilità dei canali con minuzia in quanto può capitare di imbattersi in informazioni di bassa qualità e non conformi alla realtà dei fatti.

In tal senso, il canale più sicuro sono i Gruppi Facebook per concorsi pubblici con un numero elevato di partecipanti: proprio l'alta affluenza è sintomo di ottima reputazione del canale e di affidabilità delle informazioni.

In passato cercare i concorsi sulla Gazzetta Ufficiale era un'operazione molto frequente per gli addetti del settore, ma con l'arrivo del portale InPA è venuto meno l'obbligo di pubblicarvi i bandi.

Quindi vi consigliamo di concentrarvi principalmente su altre fonti di ricerca dei concorsi.

Come e dove cercare concorsi pubblici

Come compilare una domanda di concorso pubblico

La lettura del bando di concorso è alla base di tutto. Questo, per esser compreso in modo esaustivo, richiede più letture eseguite in modo minuzioso, proprio per ricercare i punti essenziali che interessano al futuro candidato.

Si tratta di un’operazione che dovrebbe essere svolta in modo semplice, ma come detto poc’anzi, una sola lettura non basta.

Non è raro, poi, che vi siano candidati che non leggono il bando e questo, di conseguenza, causa non poche problematiche nello studio del concorso. Pertanto, per avere una mappa completa del bando di concorso, bisogna tracciare i “punti chiave” che portano alla sua comprensione. Ovvero individuare:

  • Gli obiettivi prefissati dal bando;
  • I requisiti di accesso e tutte le caratteristiche che ogni candidato deve possedere; 
  • Le prove da affrontare;
  • Le materie di studio;
  • I punteggi;
  • La scadenza e il contributo di iscrizione. 

Il Portale del Reclutamento della Pubblica Amministrazione, denominato “inPA” (www.inPA.gov.it), è il nuovo ed elaborato sito dedicato al reclutamento nella Pubblica Amministrazione che permette l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore pubblico.

Il portale InPA è diventato il canale di accesso al lavoro nella Pubblica Amministrazione principale -ma non unico- sia per le funzioni centrali, sia per gli enti locali ed enti di ricerca, nonché altri enti pubblici.

La funzione principale di questo portale a dir poco innovativo per il reclutamento della P.A. è proprio quella di facilitare attraverso un incrocio tra domanda e offerta nel settore del lavoro pubblico, nonché migliorare la digitalizzazione per garantire selezioni trasparenti in tutti i settori delle Pubblica Amministrazione. Un modo certamente più chiaro e pratico per avvicinarsi al mondo pubblico.

Sul portale inPA vengono pubblicati: 

  • Concorsi pubblici di tipo ordinario;
  • Selezioni di professionisti ed esperti comprese le procedure straordinarie di reclutamento previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR);
  • Avvisi di mobilità.
  • Selezioni indette da Formez PA, sia riferite ai concorsi, sia riferite alle assegnazioni di incarichi (contratti di lavoro autonomo).

Inoltre, i cittadini possono svolgere sul portale InPA attività per: 

  • Ricercare lavoro nella Pubblica Amministrazione;
  • Presentare domande di partecipazione a concorsi pubblici;
  • Caricare il proprio curriculum vitae;
  • Monitorare e ricevere aggiornamenti in merito alle selezioni a cui si sta partecipando.

Dal 1° luglio 2023 i bandi di concorso non sono più pubblicati in Gazzetta Ufficiale, ma resi pubblici sul Portale inPa, alla sezione Bandi e Avvisi. 

Come si accede all'area riservata InPA? 

Per l'accesso all'area riservata, è necessario autenticarsi con identità digitale tramite una di queste elencate:

  • SPID
  • CIE 
  • CNS 

Effettuato l'accesso, ci si trova nell'area riservata, dove saranno presenti quattro sottosezioni in cui si possono inserire e conservare i propri dati, quali:

  • Informazioni personali
  • Percorso formativo
  • Esperienze lavorative
  • Bilancio competenze 

Il Curriculum Vitae Europeo per concorsi è quel biglietto da visita che serve a raccogliere tutte le informazioni sulle esperienze lavorative e formative del candidato per un concorso pubblico.

Nonostante il curriculum vitae vada scritto seguendo un modello preimpostato, non è sbagliato variare le sezioni a proprio piacimento e dare allo stesso una forma magari più accattivante (senza esagerare), poiché quello che conta è il contenuto.

Appurato ciò, quello che nella struttura del curriculum vitae non può assolutamente mancare, sono:

  • I dati anagrafici;
  • I contatti personali del candidato;
  • Le esperienze lavorative svolte - anche quelle non retribuite;
  • I titoli di studio in possesso;
  • Le pubblicazioni ed ulteriori attestati e qualifiche;
  • Le hard skills e le soft skills;
  • Tutte le informazioni utili.

Attualmente, la nuova piattaforma InPA permette l’inserimento del proprio curriculum vitae in modalità da compilare. Sicuramente molto più semplice, ma allo stesso tempo tecnico e utile per il futuro concorsista.

 

La dichiarazione prevista dal D.P.R. 445/2000, sostituisce la produzione di certificati nei rapporti con la pubblica amministrazione, con i gestori di servizi pubblici e con i privati. L’autocertificazione, pertanto, costituisce la facoltà per tutti i cittadini di presentare, in sostituzione dei tradizionali certificati rilasciati dalle pubbliche amministrazioni, dichiarazioni sostitutive, sottoscritte dall’interessato.

La dichiarazione sostitutiva si può utilizzare per i seguenti stati, qualità personali e fatti:

- data e luogo di nascita;
- residenza;
- cittadinanza;
- godimento dei diritti civili e politici;
- stato di celibe, coniugato, vedovo o stato libero;
- stato di famiglia;
- esistenza in vita;
- nascita del figlio, decesso del coniuge, dell'ascendente o discendente;
- iscrizione in albi, registri o elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni;
- appartenenza a ordini professionali;
- titolo di studio, esami sostenuti;
- qualifica professionale posseduta, titolo di specializzazione, di abilitazione, di formazione, di aggiornamento e di qualificazione tecnica;
- situazione reddituale o economica anche ai fini della concessione dei benefici di qualsiasi tipo previsti da leggi speciali;
- assolvimento di specifici obblighi contributivi con l'indicazione dell'ammontare corrisposto;
- possesso e numero del codice fiscale, della partita IVA e di qualsiasi dato presente nell'archivio dell'anagrafe tributaria;
- stato di disoccupazione;
- qualità di pensionato e categoria di pensione;
- qualità di studente;
- qualità di legale rappresentante di persone fisiche o giuridiche, di tutore, di curatore e simili;
- iscrizione presso associazioni o formazioni sociali di qualsiasi tipo;
- tutte le situazioni relative all'adempimento degli obblighi militari, ivi comprese quelle attestate nel foglio matricolare dello stato di servizio;
- di non aver riportato condanne penali e di non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l'applicazione di misure di sicurezza e di misure di prevenzione, di decisioni civili e di provvedimenti amministrativi iscritti nel casellario giudiziale ai sensi della vigente normativa;
- di non essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimenti penali;
- di non essere l'ente destinatario di provvedimenti giudiziari che applicano le sanzioni amministrative di cui al decreto legislativo n. 231 dell'8 giugno 2001;
- qualità di vivenza a carico;
- tutti i dati a diretta conoscenza dell'interessato contenuti nei registri dello stato civile;
- di non trovarsi in stato di liquidazione o di fallimento e di non aver presentato domanda di concordato.

Tale dichiarazione si sottoscrive semplicemente e la si presenta o trasmette mezzo email, con firma digitale o PEC, o posta.

Possono dichiarare tutti i: 

- cittadini italiani e dell’Unione Europea
- cittadini dei paesi extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno, limitatamente ai dati attestabili dalle pubbliche
amministrazioni italiane.

Nei concorsi pubblici, a parità di titoli e di merito, hanno titolo di preferenza alcune categorie di cittadini, indicati all’art. 5 comma 4 del DPR 487/1994. Il titolo di preferenza opera in caso di parità di punteggio e, pertanto, fa prevalere il candidato in possesso di tale titolo, ciò a prescindere dal fatto che il candidato sia coniugato o meno.

I “figli a carico” sono considerati i figli “fiscalmente” a carico, ovvero i figli, anche se naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati, indipendentemente dal superamento di limiti d’età, se nell’anno in questione non hanno posseduto redditi che concorrono alla formazione del reddito complessivo per un ammontare superiore a 2.840,51 € al lordo degli oneri deducibili.

Dal 2018, come stabilito dalla Legge di bilancio, per i figli di età inferiore ai 24 anni, il limite è stato innalzato a 4.000,00 €; mentre per i figli di età superiore resta di 2.840,51 €.

N.b. - Il reddito al quale si fa riferimento è quello del figlio e non del genitore.  

Ormai sono solo un lontano ricordo gli anni in cui per partecipare a un concorso pubblico era necessario inviare tutti i documenti in formato cartaceo. Oggi, grazie alla trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, la burocrazia cambia volto, rendendo tutto molto più semplice e veloce, grazie a strumenti come il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID).

Lo SPID è la chiave di accesso al form online per l’invio della domanda di partecipazione al concorso e, insieme alla PEC (Posta Elettronica Certificata) e alla Firma Digitale Remota, assicura la piena protezione dei dati sensibili dell’utente.

Con l’adozione dello SPID il mondo dei concorsi pubblici è diventato ancora più digitale e decisamente più facile da poter consultare.

La firma digitale, utile proprio per il reclutamento e non solo, può essere ottenuta anche utilizzando lo SPID come sistema di riconoscimento.

La firma digitale, difatti, è una tecnologia avanzata che consente di apporre una firma autenticata in maniera elettronica a documenti digitali. Questa procedura serve a validare, nonché garantire, l’autenticità, l’integrità e il non ripudio dei documenti informatici.

Tipologie di Firme Digitali 

In Italia, il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) riconosce quattro tipi di firma elettronica:

  • Firma Elettronica (Semplice); 
  • Firma Elettronica Avanzata; 
  • Firma Elettronica Qualificata 
  • Firma Digitale. 

Queste offrono diverse opzioni per adattarsi alle esigenze di autenticità e sicurezza dei documenti digitali.

Nei bandi di concorso, in genere, si trova una clausola in merito alle pubblicazioni che gli aspiranti concorsisti, qualora dovessero avere, devono allegare. Si fa riferimento a pubblicazioni, documenti e al possesso di eventuali titoli didattici e scientifici.

Questi avranno una valutazione che varia in base ad un punteggio prefissato per ogni bando di concorso. Ma saranno valutate (unicamente) le pubblicazioni edite a stampa, con esclusione dei lavori dattiloscritti, anche se accompagnati da certificazione da cui risulti che i lavori stessi sono in corso di pubblicazione.

Non è raro che la valutazione delle pubblicazioni venga fatta in relazione all'originalità della produzione scientifica o all’importanza della rivista o all’eventuale collaborazione di più autori.

Le pubblicazioni verranno valutate solo se attinenti alla disciplina della selezione, e quindi al bando di concorso, e se divulgate in riviste scientifiche, sia nazionali che internazionali. Bisogna, inoltre, tenere sempre conto della loro originalità, continuità e dei contenuti dei singoli lavori. Infine, bisogna menzionare anche le eventuali collaborazioni con più autori.

Ovviamente, non possono essere valutate pubblicazioni dove non risulti l’apporto del candidato. 

Queste sono utili laddove il concorso valuti tutti i titoli posseduti dal candidato, permettendogli un salto importante in graduatoria finale.

Secondo la legge, durante lo svolgimento di un concorso, in caso di parità di merito, alcuni candidati in possesso di titoli specifici possono godere di una preferenza nell’assegnazione dei posti messi a bando, quindi di una precedenza su altri candidati con lo stesso punteggio.

Per essere più chiari, i titoli di preferenza e di riserva possono essere compresi anche con due esempi molto semplici:

  • Quando due candidati hanno lo stesso punteggio nella graduatoria finale, i suddetti titoli di preferenza determineranno la precedenza di uno dei due nell’assegnazione del posto. Per cui, chi ne ha di più, salirà in graduatoria.
  • Mentre la riserva si basa su un determinato numero di posti assegnati in modo esclusivo ad alcune categorie di candidati. Ovvero: categorie protette, personale interno o volontari delle Forze Armate. Tale riserva spetta a percentuali di candidati indicati dalla legislazione vigente e sono differenti in ogni concorso pubblico.

Di conseguenza, a parità di titoli e di merito, la priorità tra candidati viene determinata dai seguenti titoli di preferenza:

  • gli insigniti di medaglia al valor militare;
  • i mutilati ed invalidi di guerra ex combattenti;
  • i mutilati ed invalidi per fatto di guerra;
  • i mutilati ed invalidi per servizio nel settore pubblico e privato;
  • gli orfani di guerra;
  • gli orfani dei caduti per fatto di guerra;
  • gli orfani dei caduti per servizio nel settore pubblico e privato;
  • i feriti in combattimento;
  • gli insigniti di croce di guerra o di altra attestazione speciale di merito di guerra, nonché i capi di famiglia numerosa;
  • i figli dei mutilati e degli invalidi di guerra ex combattenti;
  • i figli dei mutilati e degli invalidi per fatto di guerra;
  • i figli dei mutilati e degli invalidi per servizio nel settore pubblico e privato;
  • i genitori vedovi non risposati, i coniugi non risposati e le sorelle ed i fratelli vedovi o non sposati dei caduti in guerra;
  • i genitori vedovi non risposati, i coniugi non risposati e le sorelle ed i fratelli vedovi o non sposati dei caduti per fatto di guerra;
  • i genitori vedovi non risposati, i coniugi non risposati e le sorelle ed i fratelli vedovi o non sposati dei caduti per servizio nel settore pubblico e privato;
  • coloro che abbiano prestato servizio militare come combattenti;
  • coloro che abbiano prestato lodevole servizio a qualunque titolo, per non meno di un anno nell’amministrazione che ha indetto il concorso;
  • i coniugati e i non coniugati con riguardo al numero dei figli a carico;
  • gli invalidi ed i mutilati civili;
  • militari volontari delle Forze armate congedati senza demerito al termine della ferma o rafferma.

Inoltre, a ulteriore parità, la preferenza è determinata: 

  • dal numero dei figli a carico, indipendentemente dal fatto che il candidato sia coniugato o meno;
  • dall’aver prestato lodevole servizio nelle amministrazioni pubbliche;
  • dalla maggiore età.

Quando si compila una domanda di concorso è doveroso non dimenticare di inserire, laddove richiesto, tutti gli allegati utili alla stessa.

Una volta terminata la compilazione di tutte le sezioni necessarie per la domanda di concorso, sarà necessario allegare:

il documento d’identità in corso di validità;
l’eventuale documentazione sanitaria relativa all’handicap dichiarato;
l’eventuale documentazione relativa al titolo di studio estero.

ATTENZIONE! Questo è solo un quadro generale dei documenti da allegare. Difatti la documentazione da allegare può variare in base al concorso. Per questo si deve sempre consultare il relativo bando prima di fare domanda.

Stesso vale per i pagamenti, anche loro da inserire all’interno della domanda di partecipazione. Questi verranno effettuati all’ente di riferimento. La modalità di pagamento generalmente avviene tramite bonifico bancario, su piattaforma apposita (Pago Pa), oppure con la stampa di un bollettino precompilato da pagare in posta o in ricevitorie.

Inoltre questo dovrà sempre essere allegato, poiché il mancato inserimento - nonché versamento - comporterà l’esclusione dal concorso.

Consigli utili per preparare concorsi pubblici

Tipologie di prove concorsuali

Per prepararsi al meglio ad affrontare i concorsi pubblici occorre conoscere con precisione la tipologia di prove a cui si può essere sottoposti. 

Ecco i tipi di prove concorsuali più comuni:
– prova scritta;

– prova pratica;
– prova orale;
– prova preselettiva. 

Analizziamole nel dettaglio. 

La prova preselettiva consiste in una serie di quiz di tipologie diverse e serve a selezionare i candidati a seguito dell'alto numero di domande di partecipazione al concorso. 

Le materie affrontate in questa prova sono generalmente di logica, analisi e cultura generale: questi aspetti la rendono ostica e spesso scollegata dalle materie di concorso.

Il consiglio è di prepararsi alla prova preselettiva in quanto potrebbe essere una fase importante di selezione ai concorsi.

Laddove sia prevista, la prova non è sempre obbligatoria, ma l'obbligo può scattare al raggiungimento di un numero preciso di domande presentate.

La prova scritta consiste in un test nel quale dovrai rispondere a un determinato numero di domande in un tempo prestabilito.

Esistono varie tipologie di prove concorsuali scritte:

  • quiz a risposta multipla;
  • quiz a risposta aperta;
  • quiz misti.

Quiz a risposta multipla 

I quiz a risposta multipla sono le cosiddette “prove a crocette”: il candidato dovrà scegliere una delle 3 o 4 opzioni di risposta proposte.

Una prova all'apparenza semplice ma che spesso nasconde insidie e tranelli: a volte infatti la differenza tra l'idoneità e la non idoneità si gioca sul filo dei centesimi di punto, per questo motivo ti consigliamo di valutare le modalità di calcolo di punteggio prima di azzardare una risposta.

Quiz a risposta aperta 

I quiz a risposta aperta consistono in domande aperte in cui il candidato dovrà esporre quanto conosce dello specifico argomento: in questo caso non si ha una scelta tra più opzioni possibili.

Un consiglio è di centrare il focus della domanda prima di rispondere: andare fuori tema può compromettere il punteggio della prova!

Quiz misti 

I quiz misti sono prove scritte nelle quali sono presenti sia quesiti a risposta multipla che quesiti a risposta aperta.

Costituiscono la tipologia più complessa di prova scritta in quanto richiedono allo stesso tempo capacità di elaborazione del testo e di comprensione massima della domanda.

La prova pratica dei concorsi pubblici consiste nella risoluzione di casi pratici: si tratta di un test situazionale che simula lo svolgimento dei compiti professionali che il candidato, qualora vincitore, affronterà nel nuovo lavoro.

Questo tipo di prova concorsuale non è sempre prevista nei concorsi ma richiede un'ottima conoscenze delle materie del bando e la capacità di trasferire le competenze teoriche in pratiche.

La prova orale è di norma l'ultima prova di un concorso.

Quando prevista, infatti, suggella il percorso concorsuale mediante la risposta alle domande poste dalla commissione di concorso.

Le prove orali sono pubbliche e, per ragioni di trasparenza, le domande sono estratte a sorte dagli stessi candidati.

In questa sede, a volte, vengono accertate anche le competenze obbligatorie in materia informatica e di inglese. 

Il punteggio totale di un concorso si calcola sulla base della formula fissata nel bando, per la quale a ogni prova è assegnabile un determinato punteggio massimo e, nel caso, si compie la stessa operazione per i titoli ammessi.

La ripartizione è decisa a monte dall'Ente che bandisce il concorso, per questa ragione il consiglio è di leggere attentamente il bando per avere il quadro esatto della situazione.

Generalmente il punteggio massimo che si può ottenere in un concorso pubblico è di 100/100, in altri casi però il punteggio viene espresso in trentesimi (quindi il punteggio massimo sarà di 30/30).

Come si calcola il punteggio dei quiz a risposta multipla?

Il punteggio dei quiz a risposta multipla si calcola secondo le indicazioni che l'Ente competente fornisce ai candidati, le quali possono essere contenute direttamente nel bando o successivamente negli avvisi.

Questa è una fase fondamentale in quanto esistono diverse modalità di assegnazione dei punteggi per la prova scritta a crocette: da queste dipendono l'approccio da tenere nella prova concorsuale.

Il discrimine è costituito dall'assegnazione di punteggio negativo per le risposte sbagliate: qualora fosse data una penalità in caso di errore converrebbe non rispondere alle domande per cui si è incerti, viceversa sarebbe sempre opportuno fare un tentativo.

È anche dall'attenzione a questi piccoli particolari che il concorsista ottiene grandi benefici. 

Come si calcola il punteggio per le altre prove di concorso 

Per le altre prove di concorso (prove scritte a risposta aperta e prove orali) il punteggio si calcola sulla base della valutazione compiuta dalla commissione di concorso.

La valutazione della prova orale di concorso ricalca, per fare un esempio calzante, quella della prova orale di maturità e lascia ampia discrezionalità alla commissione. 

Stesso discorso dicasi per la prova scritta a risposta aperta.

Come si calcola il punteggio per i titoli 

Le operazioni di valutazione dei titoli in sede concorsuale è stabilita dal bando: nel documento di concorso sono indicati i punteggi esatti da attribuire per ogni tipologia di titolo o esperienza professionale svolta.

Per legge il punteggio massimo attribuito ai titoli non può essere superiore ai 10/30 o equivalente, inoltre la valutazione dei titoli avviene soltanto dopo l'ultima prova orale.

Bisogna tenere a mente che i titoli valutati in questa sede sono esclusivamente quelli diversi dai titoli minimi richiesti per la partecipazione al concorso.

Alcuni concorsi prevedono anche la valutazione del curriculum vitae, questa avviene secondo un giudizio discrezionale della commissione. 

In caso di pari merito tra due o più concorsisti prevale il soggetto che ha un titolo di precedenza. 

Pertanto i titoli di precedenza hanno la funzione di determinare l'ordine dei candidati che abbiano ottenuto lo stesso punteggio in graduatoria.

Altri consigli utili per preparare i concorsi 

Il Sistema Pubblico di Identità Digitale, meglio noto come SPID, è quel meccanismo di identità digitale che consente a tutti i cittadini privati e alle imprese di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti. Difatti lo SPID consiste in una coppia di credenziali digitali (ovvero, username e password) che identifica un cittadino italiano.

Lo SPID è diventato ormai indispensabile per accedere a tutti i servizi pubblici online, come ad esempio iscriversi ad un concorso pubblico.

Utile, in primis, per ridurre tutti quei tempi burocratici decisamente lunghi e snellire le varie operazioni e la gestione delle stesse. Con un unico Pin si può accedere a centinaia di servizi senza bisogno di utilizzare ogni qualvolta username e password diverse che creano solo intoppi!

Documenti necessari per fare lo SPID

Per richiedere lo SPID è necessario essere in possesso di:

  • Un indirizzo e-mail attivo
  • Un numero di telefono
  • Un documento di identità valido (carta di identità, passaporto, patente, permesso di soggiorno)
  • La tessera sanitaria con codice fiscale

ATTENZIONE! Non sono accettati documenti d'identità NON rilasciati dallo Stato italiano

Chi può richiedere lo SPID?

  • Tutti i privati cittadini (anche stranieri, con codice fiscale italiano);
  • Italiani residenti all'estero e iscritti all'AIRE
  • Dipendenti della Pubblica Amministrazione
  • Dipendenti e Amministratori di società private

Come attivarlo?

Per poter attivare lo SPID, bisogna in primis individuare uno tra i gestori di identità abilitati (identity provider) e registrarsi sul sito del gestore scelto. Successivamente, seguire diversi passaggi, quali:

  • Inserire i dati anagrafici;
  • Creare le credenziali SPID;
  • Effettuare il riconoscimento prima di procedere all’attivazione.
  • I tempi di rilascio dello SPID dipendono dai gestori.

Il Curriculum Vitae Europeo per concorsi pubblici è un biglietto da visita che serve a raccogliere tutte le informazioni sulle esperienze lavorative e formative del candidato.

Nonostante il Curriculum Vitae Europeo vada scritto seguendo un modello preimpostato, non è sbagliato variare le sezioni a proprio piacimento e dargli una forma magari più accattivante (senza esagerare), poiché quello che conta è il contenuto.

Attualmente, la nuova piattaforma InPA permette l’inserimento del proprio curriculum vitae in modalità compilabile. Sicuramente molto più semplice, ma allo stesso tempo tecnico e utile per il futuro concorsista.

Registrazione CV su InPA

Sul portale InPA la compilazione del CV è decisamente più tecnica e variegata, ma molto più semplice ed efficiente. Le sezioni da compilare si suddividono in più parti, ovvero:

  • Anagrafica;
  • Informazioni Personali;
  • Titoli di studio e abilitazioni professionali: Tipologia di titolo e indicazioni sul titolo di studio – Dottorato - Competenze acquisite - Titolo di studio estero;
  • Esperienze lavorative presso PA come dipendente: Qualifica/Categoria inquadramento - Servizio Civile - Attività di Docenza presso PA - Competenze acquisite/consolidate;
  • Altre Esperienze Lavorative presso PA: Qualifica/Categoria inquadramento - Competenze acquisite - Borsa di studio/Ricercatore/Tirocinio/Stage;
  • Esperienze Lavorative presso Privati;
  • Altre Esperienze Lavorative;
  • Esperienze Lavorative: Tempo parziale e % orario di lavoro;
  • Articoli e pubblicazioni;
  • Corsi, convegni e congressi;
  • Competenze Linguistiche;
  • Bilancio competenze.

Inserendo tutti i dati nelle sezioni richieste, non vi sarà nuova necessità di ricompilarlo in caso di ulteriori invii. Unica cosa da fare sarà modificare o aggiornare qualche voce che sicuramente cambierà.

La ricevuta di pagamento delle tasse concorsuali - laddove richiesto il contributo di partecipazione - deve essere sempre inserita all’interno della domanda di partecipazione ed effettuata all’ente di riferimento. Il pagamento può essere effettuato tramite bonifico bancario, su piattaforma apposita (Pago Pa), oppure con la stampa di un bollettino precompilato da pagare in posta o in ricevitoria.

Attualmente, la piattaforma Pago Pa risulta la modalità più veloce e garantita, ma soprattutto sicura.

La copia della ricevuta di pagamento dovrà essere sempre allegata all’interno della domanda di partecipazione, in quanto il mancato inserimento – nonché versamento - comporterà l’esclusione dal concorso.

Per domicilio digitale si intende un indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata o un servizio elettronico di recapito certificato qualificato, pertanto può coincidere con la PEC o con un recapito certificato qualificato.

Il domicilio digitale sostituisce l’esigenza del recapito fisico per l’invio delle comunicazioni - con valore legale - da parte della Pubblica Amministrazione, come atti, notifiche e avvisi, ed è utile per l’accesso ai concorsi pubblici.

Con il domicilio digitale, le comunicazioni tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini acquisiscono un valore legale di notifica e si sostituisce la raccomandata A/R, con un notevole risparmio di tempo e costi.

Chi può richiederlo?

Possono richiedere il domicilio digitale tutte le persone fisiche che abbiano raggiunto la maggiore età e che siano capaci di agire, i professionisti e gli enti di diritto privato (non tenuti all'iscrizione nell'Ini-pec).

Caratteristiche del domicilio digitale

Il domicilio digitale è:

  • Sicuro;
  • Efficiente;
  • Economico;
  • Accessibile;
  • Innovativo;
  • Sostenibile.

I candidati, prima di svolgere un concorso pubblico, devono seguire un iter preliminare in sede concorsuale che solitamente è uguale per tutti i concorsi e che racchiude un controllo iniziale per giungere poi allo svolgimento della suddetta prova.

Giunti in sede, i candidati, dopo essersi messi in fila, dovranno in primis identificarsi con un documento di riconoscimento e presentare la lettera di partecipazione.

Eseguita questa prima fase, verranno accompagnati all’interno del padiglione, dotati di un braccialetto con codice QR e verrà consegnato loro il tablet da utilizzare per l'espletamento della prova. Da qui si avvierà la fase della sistemazione dei banchi.

Al termine del test, vi è la fase finale delle operazioni di check-out, durante la quale il personale di sala darà tutte le informazioni utili per le modalità d'uscita e la riconsegna dei tablet.

Quando si parla di curriculum vitae è giusto menzionare anche la famigerata lettera di presentazione. Questa dovrebbe sempre accompagnare un curriculum vitae poiché consente, in poche righe, di raccontare tutto di sé, anche in modo meno formale e mostrare le proprie motivazioni, nonché aspirazioni professionali.

Deve essere essenziale ed efficace, senza perdersi in giri di parole. Bisogna esprimere tutte le motivazioni per cui ci si sta candidando, il tutto utilizzando un linguaggio chiaro e semplice.

Cosa decisamente utile è descrivere le proprie qualità senza esagerare, evitando di ripetere le esperienze lavorative già menzionate nel dettaglio, ma lasciando più spazio a cosa si sa fare.

Per quanto riguarda invece gli attestati, anche loro utili all’interno di un curriculum vitae, permetteranno di mostrare tutte le abilità acquisite negli anni. Ma all’interno di un concorso pubblico gli attestati sono utili anche per acquisire ulteriori punteggi. Difatti, oltre la laurea e il lavoro svolto, ciò che dà punteggio sono, appunto, gli attestati, i master e le certificazioni erogate da enti riconosciuti.

Non è raro che gli attestati possano essere richiesti dai bandi di concorso, con punteggi molto differenziati e particolareggiati, in base alla tipologia di concorso.

Quando ci si deve presentare ad un concorso pubblico, è solito chiedersi cosa si possa portare o meno in sede concorsuale. Difatti non tutto ciò che si ha con sé è possibile portarlo all’interno del padiglione dove si svolgeranno le prove. Pertanto il comitato di vigilanza o la commissione di valutazione effettueranno le operazioni di riconoscimento dei candidati e verificheranno di cosa loro siano muniti.

Ciò che un candidato non deve mai dimenticare e portare sempre con sé ad ogni prova sono:

  • Un documento di riconoscimento in corso di validità;
  • Il codice fiscale.

In altri casi è anche necessario:

  • La copia della ricevuta del versamento;
  • L’eventuale ordinanza o decreto cautelare dei giudici amministrativi.

In linea generale, invece, è sempre bene portare con sé anche:

  • Una penna (preferibilmente nera);
  • Acqua e qualcosa da mangiare.

All’interno dei padiglioni i candidati dovranno consegnare agli incaricati, a pena di esclusione, ogni tipo di telefono cellulare, smartphone, notebook, tablet e qualsiasi altro strumento per la conservazione e/o trasmissione di dati - salvo se autorizzato dal Comitato tecnico.

Consigli utili per preparare concorsi pubblici

Perché non devi arrenderti 

“Le soluzioni che richiedono più tempo sono quelle che durano più a lungo” recita un vecchio adagio che sembra fatto apposta per i concorsi pubblici: una corsa di resistenza che a volte potrà darti risultati negativi ma questo non significa che non raggiungerai l’obiettivo.

Per questo motivo la presente sezione serve a ricordarti che hai tutte le carte in regola per riuscirci: non arrenderti perché, anche se dovesse servire un po’ di tempo, sarai in grado di farcela. La prima regola per riuscire, però, è non arrenderti e noi siamo qui per non fartelo dimenticare.

Stai costruendo l’insieme di competenze necessarie per far parte della Pubblica Amministrazione e non è un processo semplice: concediti del tempo per approfondire la conoscenza.
A livello tecnico potrebbe esserti utile la nostra guida per concorsi pubblici.

Di seguito ti proponiamo una serie di consigli sul mindset necessario per superare un concorso pubblico: usa pochi minuti del tuo tempo per ottenere grandi benefici.

Se hai iniziato da poco a studiare per ottenere un impiego pubblico, sappi che arriverai al tuo obiettivo: non si sa ancora quando, né come, né dove, ma ci riuscirai.

Certo, come tutte le cose che contano, è impossibile ottenere tutto e subito: ci sono processi di adattamento che richiedono un tempo naturale perché si realizzino e ti permettano di raggiungere l'obiettivo tanto desiderato.

La dote comune nei candidati di maggior successo è la pazienza: ogni fase del concorso richiede i suoi tempi ai quali non puoi sottrarti.

A volte servono settimane, mesi perché si svolga la prima prova o perché ne arrivino i risultati: sii paziente, è l'unico modo per farcela e ne varrà assolutamente la pena.

Ogni concorso è superabile, ogni prova allenabile: per superare i concorsi pubblici serve allenamento quotidiano, costante, equilibrato e puntuale.

Una strategia vincente è pensare che il concorso non sia una competizione breve, come i 100 metri nell'atletica leggera, piuttosto parliamo di una maratona dove ha maggiore effetto un'andatura media ma costante nel tempo rispetto a uno sprint a perdifiato di qualche secondo.

Organizzati stabilendo orari quotidiani di studio e cerca di mantenerli stabili nel tempo: più sarai in grado di tenere il ritmo e più vedrai le tue prestazioni migliorare.

Non avere fretta: è questione di costanza, non di velocità.

Se è vero che il concorso è una maratona, bisogna allora assumere il mindset dei maratoneti: stabilisci dei piccoli obiettivi quotidiani o settimanali da raggiungere e... continua a correre!

I micro obiettivi devono essere:

  • fattibili;
  • misurabili;
  • raggiungibili in breve tempo;
  • ambiziosi;
  • coerenti e funzionali al traguardo da raggiungere.

In questo modo potrai monitorare progressi e punti deboli, così da rafforzare la tua preparazione ai concorsi pubblici.

Se non fisserai obiettivi o ne fisserai di irrealizzabili, non avrai benefici: senza obiettivi non potrai valutare i tuoi progressi, se ne fissi di irrealizzabili finirai col provare frustrazione.

Concediti momenti di riposo e stacca la spina quando sei in affanno: anche il riposo fa parte dell'allenamento.

Sebbene in molti pensino che aumentare notevolmente il carico di studio sia un elemento positivo, in realtà lo stress da sovraccarico è il peggior nemico del concorsista: la preparazione del concorso richiede uno studio approfondito che però diventa inutile se perde di qualità e lucidità.

È per questo che insistiamo nel consigliarti di preparare i concorsi in maniera costante, dilazionando cioè lo sforzo nel tempo: in questo modo potrai cogliere le sfumature del testo, superarne le insidie e non cadere nei tranelli che le domande concorsuali spesso nascondono, cosa che difficilmente riuscirai a fare nelle sessioni di studio “matto e disperatissimo”.

A costo di essere ripetitivi, te lo diciamo di nuovo: non arrenderti, è solo questione di tempo!

Se sarai pronto a lavorare su te stesso e manterrai un atteggiamento positivo anche nei risultati negativi, le porte del posto pubblico si apriranno anche per te e la soddisfazione sarà grandissima.

Continua a migliorarti, i risultati verranno: molti candidati, dopo un avvicinamento iniziale ai concorsi, smettono di tentare a causa dei primi insuccessi.

Se il tuo obiettivo è realmente di farcela, resisti alle temporanee sconfitte, anche loro fanno parte del percorso che ti porterà alla vittoria: capisci i motivi della “sconfitta”, perfeziona tecnica e atteggiamento, sarà questo che ti farà raggiungere l'obiettivo.

Perchè non arrenderti