Tatuaggi e concorsi pubblici: si può partecipare? Regole, limiti e falsi miti

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    Tatuaggi e concorsi pubblici: si può partecipare? Regole, limiti e falsi miti

    Oggi i tatuaggi non sono più un tabù. Per molti sono una forma d’arte, un ricordo, un segno d’identità. Ma quando si tratta di concorsi pubblici, sorge spontanea la domanda: avere un tatuaggio può essere un problema? La questione riguarda migliaia di candidati ogni anno, soprattutto in un contesto – quello della Pubblica Amministrazione – che per sua natura segue regole molto precise. In realtà, tatuaggi e concorsi pubblici possono convivere, ma bisogna conoscere bene le eccezioni, le restrizioni e, soprattutto, distinguere tra ruoli civili e ruoli in divisa.

    Vediamo, in modo chiaro e aggiornato, quando un tatuaggio è irrilevante e quando, invece, può davvero fare la differenza nell’ammissione ad una selezione pubblica.

    Tatuaggi e concorsi pubblici: quando non sono un problema?

    Nella maggior parte dei concorsi pubblici, i tatuaggi non sono motivo di esclusione. Se ci si candida per ruoli civili, tecnici o amministrativi, si può stare tranquilli.

    Parliamo, ad esempio, di posizioni come:

    • Impiegati comunali, provinciali o regionali;
    • Funzionari ed Istruttori amministrativi presso ministeri o enti pubblici;
    • Tecnici (informatici, geometri, ingegneri, architetti);
    • Personale scolastico ed educativo;
    • Operatori sanitari nei servizi civili (infermieri, OSS, fisioterapisti);
    • Collaboratori universitari o bibliotecari.

    In questi casi, i criteri di selezione si basano su prove d’esame, titoli e requisiti professionali. Nessuno giudicherà i candidati per il fatto di avere un tatuaggio, nemmeno se è visibile.

    Ovviamente, ci sono dei limiti di buon senso: tatuaggi con simboli razzisti, violenti o offensivi potrebbero creare problemi in qualsiasi contesto, pubblico o privato che sia. Ma si tratta di eccezioni! La verità è che nella PA di oggi, i tatuaggi non sono più considerati un criterio discriminante. Sempre più dipendenti pubblici – anche in posizioni di responsabilità – li sfoggiano con naturalezza.

    Dove i tatuaggi possono creare problemi?

    Il discorso cambia completamente se il concorso riguarda un ruolo in divisa. In questi ambiti, tatuaggi e concorsi pubblici formano ancora un binomio delicato.

    Le regole per accedere presso Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato o Polizia Penitenziaria sono molto più rigide. Secondo i regolamenti aggiornati, i tatuaggi non devono essere visibili quando si indossa l’uniforme estiva o ginnica.

    Le zone considerate “a rischio” includono:

    • viso e collo,
    • mani e polsi,
    • avambracci (in molti bandi),
    • gambe, soprattutto sotto il ginocchio.

    Anche un piccolo disegno in queste aree può bastare per essere esclusi, indipendentemente dal contenuto.

    Ma non è solo la posizione a contare. I contenuti dei tatuaggi vengono valutati con grande attenzione: simboli politici estremi, riferimenti violenti, razzisti, sessisti o sessualmente espliciti sono considerati incompatibili con i valori delle Istituzioni.

    Attenzione! Questo vale anche se il tatuaggio è nascosto dalla divisa. Se scoperto durante la visita medica, può comunque compromettere l’idoneità.

    Se il tatuaggio è in fase di rimozione?

    Se l’obiettivo è quello di rimuovere il tatuaggio, spesso questa fase è molto più lunga del previsto e ci si chiede se nel frattempo si possa partecipare alla selezione pubblica.

    Purtroppo, solo questo non basta. Non è sufficiente dimostrare di aver avviato il trattamento. Le commissioni mediche valutano la situazione concreta al momento dell’accertamento, non l’intenzione. Se il tatuaggio è ancora parzialmente visibile, anche se in dissolvenza, può comunque portare all’esclusione, specie se si trova in una zona vietata.

    La giurisprudenza amministrativa è chiara, l’idoneità fisica e morale viene giudicata sul momento, e non sulla base di promesse future o cure in corso. Per questo, se l’obiettivo è entrare in un corpo armato e si ha un tatuaggio potenzialmente “a rischio”, è bene iniziare la rimozione con molto anticipo e accertarsi che non restino tracce visibili.

    Tatuaggi nella Polizia Locale: un caso a parte

    I concorsi per la Polizia Municipale o Locale meritano un paragrafo dedicato, perché non seguono una normativa nazionale unica. Ogni Comune può scegliere se adottare criteri più rigidi (simili alla Polizia di Stato) o essere più flessibile.

    In alcuni bandi viene espressamente vietata la presenza di tatuaggi visibili. In altri, l’unico limite riguarda i contenuti. Altri ancora non fanno menzione del tema.

    Come orientarsi in questo caso? La risposta è semplice: leggere sempre con attenzione il bando, soprattutto la parte dedicata all’idoneità psico-fisica e ai requisiti morali. Se c’è una norma esplicita sui tatuaggi, valutare bene la formulazione. Se non se ne parla, probabilmente non sarà un elemento vincolante, ma è sempre meglio non dare nulla per scontato.

    Tatuaggi e concorsi pubblici: la PA oggi è più aperta

    Nel complesso, la Pubblica Amministrazione di oggi è molto più moderna e inclusiva rispetto al passato. Tatuaggi e concorsi pubblici, attualmente, sono compatibili nella stragrande maggioranza dei casi e la tendenza è sempre più quella di giudicare i candidati per le loro competenze, non per il loro aspetto.

    Nei settori che richiedono l’uniforme resta centrale il principio del decoro, della disciplina e della rappresentanza istituzionale (termini utilizzati negli stessi bandi dove sottolineano l’importanza dell’aspetto esteriore e quindi la loro presenza è sinonimo di motivo di esclusione). Quindi, in questi casi, non si tratta solo di estetica, ma di valori da incarnare anche attraverso l’immagine esterna.

    Se si sta pensando di partecipare ad un concorso per amministrativi, tecnici o simili, è possibile affrontarlo con serenità: i tatuaggi non rappresentano un ostacolo.

    Se invece si mira ad una carriera militare o nelle Forze di Polizia, conviene valutare con attenzione:

    • la posizione del tatuaggio (è coperta dalla divisa?);
    • il contenuto (trasmette messaggi discutibili o ideologici?);
    • il suo stato (è stato già rimosso del tutto o è ancora visibile?).

    Con le giuste informazioni, anche un tatuaggio non sarà più motivo di ansia. Perché sì, tatuaggi e concorsi pubblici possono convivere, purché ci sia consapevolezza e rispetto per le regole.

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