Come diventare Insegnante di sostegno: la guida

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    Come diventare Insegnante di sostegno: la guida

    L’ambizione di molti laureati non è solo quello di diventare insegnante, ma di fare un passo in più verso gli studenti con particolari necessità ed ambire a un ruolo (anche empatico) diverso, parliamo dell’insegnante di sostegno. Si tratta di un docente che ha compiti simili a un insegnante ordinario, ma che in più si occupa di seguire con estrema attenzione i bambini e i ragazzi con bisogni educativi speciali, preparando per loro attività adeguate in base alle esigenze e alle tipologie della loro disabilità o problematiche.

    Leggendo la nostra guida affronteremo il percorso da compiere per diventare insegnante di sostegno (diverso da quello spiegato precedentemente in questo articolo su come diventare insegnante), nonché comprendere quali sono i requisiti richiesti, le prove da affrontare per il TFA e il concorso da dover svolgere. Vediamo insieme…

    Cosa fa un insegnante di sostegno?

    Di per sé può sembrare un ruolo molto simile a quello dell’insegnante ordinario, ma gli insegnanti di sostegno svolgono un ruolo diverso. Questa figura così importante funge da punto di riferimento per molti studenti in difficoltà.

    Gli insegnati di sostegno contribuiscono all’integrazione e all’inserimento degli alunni con particolari disabilità e problematiche con il resto della classe e li aiuta nell’apprendimento creando, appunto, un ambito formativo ad hoc per quegli studenti con esigenze speciali.

    L’insegnante di sostegno deve possedere una serie di caratteristiche, ovvero:

    • ottime capacità comunicative e relazionali;
    • una conoscenza molto amplia delle diverse tipologie di disabilità;
    • conoscere le diverse strategie didattiche più efficaci per ogni tipo di disabilità;
    • creare un supporto didattico individualizzato;
    • favorire l’integrazione dello studente nell’ambiente scolastico;
    • collaborare con gli altri insegnanti e creare un’ambiente sereno per tutti gli studenti.

    Com’è facile comprendere, questa figura viene assegnata solo nelle classi in cui sono presenti alunni con disabilità, anche se il lavoro di sostegno è comunque rivolto a tutta la classe.

    Quali sono i requisiti per diventare insegnante di sostegno?

    Gli insegnati di sostegno devono seguire un percorso diverso dagli altri docenti per realizzare i loro sogni di carriera.

    Il primo step per poter insegnare è conseguire un titolo adeguato per accedere al TFA Sostegno. Questo titolo cambia in base a dove si intende esercitare la professione.

    Gli aspiranti insegnanti di sostegno della scuola primaria, difatti, dovranno essere in possesso di uno dei seguenti titoli:

    • Laurea in Scienze della Formazione Primaria o titolo conseguito all’estero e riconosciuto equipollente;
    • Diploma Magistrale di Scuola magistrale oppure di Liceo socio-psico-pedagogico, conseguito prima dell’anno scolastico 2001-2002.

    Per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno della scuola secondaria di primo o secondo grado, invece, questi devono essere in possesso dei seguenti titoli:

    • Abilitazione specifica sulla classe di concorso;
    • Laurea Magistrale di qualsiasi tipo.

    C’è da precisare che fino al ciclo VIII del TFA Sostegno, oltre la laurea erano richiesti anche i famigerati 24 CFU, ma con molta probabilità con la pubblicazione del prossimo ciclo verranno richiesti 60 CFU per l’insegnamento, come ne abbiamo già parlato in precedenza.

    Invece, fino all’anno scolastico 2024/25 gli ITP (Insegnanti tecnico-pratici) potevano accedere al percorso di specializzazione TFA anche con il solo diploma, ma successivamente dovranno acquisire una laurea triennale più l’abilitazione per la specifica classe di concorso.

    Una volta ottenuto il titolo, gli aspiranti docenti dovranno conseguire l’abilitazione per insegnante di sostegno.

    L’abilitazione si ottiene iscrivendosi e completando il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) per il sostegno. Una volta superato il TFA si potrà accedere al concorso per insegnanti di sostegno.

    Come funziona e a cosa serve il TFA Sostegno?

    Andando nel dettaglio, il TFA Sostegno non è altro che un percorso universitario, a numero chiuso, che permette ai futuri candidati di superare la selezione per poter diventare insegnati di sostegno.

    Il processo selettivo del TFA include le seguenti prove:

    • una prova preselettiva;
    • una prova scritta;
    • una prova orale.

    Preselezione

    La prova preselettiva consisterà in un test di 60 domande a risposta multipla su diverse aree tematiche, ovvero:

    • Psicologia dell’apprendimento e sviluppo;
    • Tecnologie per l’inclusione;
    • Normativa e inclusione;
    • Didattica speciale.

    Le prove sono predisposte dai singoli atenei in base ai Decreti Ministeriali, per questo non sarà un’unica prova su tutto il territorio nazionale.

    Prova Scritta

    La prova scritta, invece, consisterà in un test con domande a risposta aperta, su uno o più argomenti previsti per la prova preliminare.

    La prova si intende superata con una valutazione minima pari a 21/30.

    Prova Orale

    La prova orale verterà sulle materie delle prove scritte e su quesiti motivazionali. Inoltre la prova prevede domande a risposta aperta.

    La prova si intende superata con una valutazione minima pari a 21/30.

    Una volta superata la fase selettiva, i candidati intraprendono un periodo formativo di 8 mesi, dove dovranno accumulare i 60 CFU attraverso lezioni, laboratori, tirocini e una prova finale.

    I tirocini hanno una durata complessiva di 300 ore, corrispondenti a 12 CFU. Mentre il tirocinio diretto, ovvero quello di 150 ore, dovrà durare non meno di 5 mesi. Questo viene effettuato presso le istituzioni scolastiche, mentre il tirocinio indiretto (150 ore) sarà supervisionato dai docenti del TFA e si svolgerà presso gli atenei e le sedi del tirocinio.

    Una volta svolto tutto l’iter sarà possibile accedere al concorso pubblico per insegnanti di sostegno.

    Come si articolano i concorsi per insegnante di sostegno?

    Una volta pubblicato il bando di concorso ed inviata la domanda di partecipazione, i candidati dovranno sostenere delle prove d’esame, con precisione:

    • una prova scritta;
    • una prova orale.

    Superate le prove si entrerà in graduatoria. Le graduatorie saranno formulate per titoli e su base regionale.

    Dal superamento del concorso, gli aspiranti insegnanti di sostegno dovranno svolgere:

    • una supplenza annuale;
    • un periodo di formazione e di prova;
    • una prova disciplinare di idoneità.

    Quanto guadagna un insegnante di sostegno?

    Lo stipendio di un insegnante di sostegno varia, come per tutti gli insegnanti, a seconda di diversi fattori, ovvero dall’anzianità di servizio, al tipo di contratto, fino al livello di istruzione posseduto.

    In linea generale un insegnante di sostegno all’inizio della propria carriera guadagna circa 800 euro netti mensili. Con l’aumentare dell’esperienza, fino ai primi 9 anni di servizio, lo stipendio può crescere fino a 1.400 euro e ulteriormente fino a 1.600/2.100 euro per carriere più lunghe.

    Altra differenza salariale va a seconda del livello scolastico di interesse. Difatti, gli insegnanti di sostegno nelle scuole primarie guadagnano in media 1.360 euro al mese, mentre quelli nelle scuole secondarie di primo e secondo grado guadagnano circa 1.500 euro mensili.

    Leggi le nostre guide e scopri come poter realizzare i tuoi sogni professionali!

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