Viaggiare ogni giorno, ma non da passeggeri. Essere il punto di riferimento per centinaia di persone, garantire sicurezza e regolarità del servizio, coordinare l’intero convoglio con attenzione e prontezza. È questo, in sintesi, il ruolo del capotreno. Diventare capotreno significa entrare nel mondo del trasporto ferroviario con un ruolo centrale, che richiede senso di responsabilità, capacità organizzative e ottime doti comunicative. Se cerchi un lavoro stabile, ben retribuito e tutt’altro che monotono, potresti aver trovato la tua strada!
In questa guida vedremo chi è il capotreno, cosa fa, quali competenze servono, quali titoli di studio sono richiesti, quanto guadagna e dove lavora. Un approfondimento pensato per chi desidera orientarsi verso questa professione.
Chi è e cosa fa il Capotreno?
Il capotreno è una figura professionale del settore ferroviario incaricata di sovrintendere al corretto svolgimento del servizio di trasporto passeggeri. Non è un semplice controllore, ma il responsabile operativo del treno, colui che supervisiona la sicurezza a bordo, assiste i viaggiatori, coordina le operazioni con il personale e si interfaccia con la centrale operativa.
È una figura chiave nel sistema ferroviario, perché garantisce che il treno viaggi in condizioni ottimali, rispettando tempi, norme e procedure. Il suo compito va ben oltre il controllo dei biglietti: si occupa anche di prevenzione dei rischi, gestione delle emergenze e comunicazione con i passeggeri.
Mansioni
Le mansioni del capotreno variano a seconda del tipo di servizio (regionale, nazionale, internazionale o alta velocità), ma comprendono una serie di responsabilità fondamentali:
- Controllo e verifica del convoglio prima della partenza, inclusi porte, impianti e dispositivi di sicurezza;
- Coordinamento delle operazioni di salita e discesa dei passeggeri;
- Gestione della sicurezza a bordo, anche in situazioni di emergenza;
- Controllo dei titoli di viaggio e applicazione di eventuali sanzioni;
- Assistenza ai viaggiatori, in particolare in caso di ritardi o imprevisti;
- Comunicazione costante con la sala operativa e il macchinista;
- Compilazione della documentazione di viaggio e dei report giornalieri.
Il capotreno è inoltre responsabile del rispetto delle normative in materia di trasporto, sicurezza e privacy, e rappresenta l’azienda ferroviaria agli occhi dei passeggeri.
Competenze
La professione del capotreno richiede competenze tecniche (hard skills) e abilità trasversali (soft skills), fondamentali per operare con efficienza e sicurezza a bordo.
Hard skills
- Conoscenza delle normative ferroviarie e dei protocolli di sicurezza;
- Capacità di utilizzare strumentazioni tecniche di bordo (radio, dispositivi di segnalazione, pannelli di controllo);
- Competenze informatiche di base per la gestione della documentazione;
- Lingua inglese a livello intermedio, obbligatoria su tratte internazionali o ad alta velocità;
- Nozioni base di meccanica e logistica ferroviaria.
Soft skills
- Spirito di iniziativa e capacità decisionale;
- Ottime doti comunicative, sia con i passeggeri che con i colleghi;
- Gestione dello stress, soprattutto in caso di guasti, ritardi o emergenze;
- Empatia e attitudine all’ascolto;
- Precisione e attenzione ai dettagli;
- Capacità di lavorare su turni variabili e in team.
Come diventare Capotreno?
Diventare capotreno è un obiettivo accessibile anche senza una laurea, ma richiede comunque il possesso di requisiti ben precisi, sia dal punto di vista formativo che fisico e attitudinale. Vediamo nel dettaglio cosa serve per intraprendere questa carriera nel settore ferroviario.
Titolo di studio richiesto
Per accedere alle selezioni da capotreno è sufficiente possedere un diploma di scuola superiore quinquennale. Non esistono vincoli sull’indirizzo di studi, ma alcuni diplomi tecnici possono rappresentare un vantaggio, soprattutto nella fase di screening dei candidati. Tra i più apprezzati troviamo:
- Diploma in Trasporti e Logistica;
- Diploma in Meccanica, Meccatronica ed Energia;
- Diploma in Elettronica ed Elettrotecnica;
- Diploma in Informatica e Telecomunicazioni.
Tuttavia, anche i diplomati in licei o istituti non tecnici possono partecipare, purché in possesso dei requisiti generali richiesti dall’azienda.
Requisiti fisici e psicoattitudinali
Poiché il capotreno è responsabile della sicurezza dei passeggeri e dell’efficienza operativa del treno, è necessario possedere una buona idoneità psicofisica. I requisiti minimi includono:
- Vista e udito nella norma, anche se corretti con occhiali o apparecchi acustici;
- Assenza di patologie psichiche, cardiache o neurologiche che possano compromettere la lucidità, la reattività o la capacità decisionale;
- Buone capacità di concentrazione e attenzione prolungata nel tempo;
- Superamento di una visita medica di idoneità, generalmente effettuata presso strutture convenzionate con l’azienda ferroviaria.
Questi accertamenti sono fondamentali, poiché la figura del capotreno è considerata “a rischio sicurezza” secondo le normative vigenti in ambito ferroviario.
Selezione e formazione
L’accesso alla professione avviene attraverso selezioni indette direttamente dalle aziende ferroviarie. Le procedure di reclutamento possono variare, ma seguono uno schema comune composto da diverse fasi:
- Test attitudinali e logico-matematici, per valutare le capacità cognitive e di problem solving;
- Colloqui individuali e/o di gruppo, finalizzati a verificare motivazione, attitudine al lavoro in team e gestione dello stress;
- Prova di lingua inglese, spesso scritta e orale, soprattutto per i servizi ad alta velocità o internazionali;
- Accertamenti medici e psicoattitudinali, come da normativa sulla sicurezza ferroviaria;
- Corso di formazione obbligatorio, teorico e pratico, con esame finale abilitante.
Il corso di formazione professionale ha una durata variabile, generalmente tra le 8 e le 12 settimane, e viene svolto all’interno delle strutture dell’azienda. Al termine, è previsto un esame che, se superato, consente di ottenere l’abilitazione ufficiale alla mansione di capotreno.
Una volta abilitato, il capotreno può essere assegnato a una sede operativa e iniziare a svolgere il servizio attivo, affiancato inizialmente da personale più esperto.
Quanto guadagna un capotreno in Italia?
Lo stipendio del capotreno è generalmente interessante, soprattutto se si considera la stabilità contrattuale offerta dalle aziende ferroviarie e le numerose indennità accessorie previste.
Un capotreno alle prime esperienze percepisce mediamente tra 1.500 e 1.700 euro netti al mese.
Dopo 3-5 anni di esperienza, lo stipendio può salire a 1.800-2.200 euro netti, mentre chi lavora su tratte ad alta velocità o internazionali può arrivare a guadagnare 2.300-2.800 euro netti mensili.
A queste cifre si aggiungono spesso indennità di trasferta, compensi per il lavoro notturno o nei giorni festivi, premi di produttività, oltre a benefit aziendali come buoni pasto, giorni di ferie extra e viaggi gratuiti per il personale e i familiari.
Dove lavorano i capotreni?
I capotreni operano all’interno di aziende ferroviarie che gestiscono il trasporto passeggeri, sia a livello regionale che nazionale. Tra le principali realtà italiane troviamo:
- Trenitalia, del Gruppo Ferrovie dello Stato;
- Italo – NTV, operatore privato ad alta velocità;
- Trenord, per i servizi regionali in Lombardia;
- Ferrovie del Sud Est e altre aziende locali in Sardegna, Sicilia e regioni meridionali.
I capotreni possono lavorare su:
- Tratte regionali e interregionali;
- Treni a lunga percorrenza, come Intercity, Frecciarossa e Frecciargento;
- Treni internazionali, in collegamento con paesi europei vicini.
L’attività prevede turni variabili, anche notturni o nei giorni festivi, ma offre spesso periodi di riposo compensativi e numerosi benefit aziendali.
Diventare capotreno rappresenta un’opportunità concreta per chi cerca un lavoro stabile, ben retribuito, dinamico e a contatto con il pubblico. Non è necessaria una laurea, ma servono professionalità, precisione, senso di responsabilità e voglia di mettersi in gioco.
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