Come diventare Farmacista – La guida

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    Come diventare farmacista? la guida

    Diventare farmacista non è solo una scelta professionale, ma un percorso che unisce passione per la scienza e desiderio di essere utili alla comunità. È il traguardo di tanti giovani affascinati da materie come chimica e biologia, che sognano di lavorare in ambito sanitario a stretto contatto con le persone. Il farmacista, infatti, è una figura centrale nella tutela della salute pubblica. Non si occupa soltanto della dispensazione dei farmaci, ma svolge anche un importante ruolo di consulenza e prevenzione, guidando i cittadini verso un uso consapevole dei medicinali e supportandoli nelle scelte legate alla salute. Ma qual è il percorso per diventare farmacista in Italia? Quali studi servono, quali competenze bisogna sviluppare e quali sbocchi professionali offre questa carriera e quanto guadagnano? Leggi la nostra guida!

    Chi è il Farmacista?

    Il farmacista è un professionista sanitario abilitato alla preparazione, dispensazione e controllo dei medicinali, sia in ambito territoriale che ospedaliero. Non si limita alla semplice vendita di farmaci: il suo ruolo è molto più articolato e cruciale per il buon funzionamento del sistema sanitario.

    È infatti una figura di riferimento per i cittadini: offre consulenza sui farmaci da banco e su prescrizione, spiega come assumerli correttamente, previene interazioni pericolose e aiuta a monitorare eventuali effetti collaterali. Il farmacista svolge anche una funzione educativa, contribuendo a sensibilizzare la popolazione su corretti stili di vita, prevenzione e uso consapevole dei medicinali.

    Oltre ai farmaci, si occupa anche di integratori alimentari, dispositivi medici, prodotti omeopatici, cosmetici e nutraceutici, diventando così una guida esperta e autorevole su un’ampia gamma di soluzioni per la salute e il benessere.

    Mansioni

    Le mansioni specifiche del farmacista possono variare in base all’ambito lavorativo, ma il nucleo delle sue attività resta strettamente legato alla sicurezza e all’efficacia del trattamento farmacologico.

    Ecco le principali attività:

    • Dispensazione dei farmaci: fornitura al pubblico di medicinali da banco e su prescrizione, con verifica della correttezza delle ricette e rispetto delle normative;
    • Preparazioni galeniche: produzione in laboratorio di medicinali personalizzati, come capsule, creme, soluzioni, su indicazione del medico;
    • Consulenza al paziente: fornisce spiegazioni dettagliate su posologia, modalità di assunzione, conservazione e possibili effetti collaterali;
    • Educazione sanitaria: promuove iniziative di prevenzione e informazione sanitaria, come campagne contro l’antibiotico-resistenza o per la vaccinazione;
    • Gestione del magazzino farmaceutico: controllo delle scorte, ordini ai fornitori, monitoraggio delle scadenze e smaltimento dei farmaci inutilizzabili;
    • Adempimenti normativi: cura della tracciabilità del farmaco, mantenimento dei registri, archiviazione delle ricette, rispetto delle normative in materia di stupefacenti e psicofarmaci;
    • Formazione continua: è obbligato a partecipare a corsi di aggiornamento ECM (Educazione Continua in Medicina) per mantenere le competenze sempre aggiornate.

    Nel caso della farmacia ospedaliera, le mansioni si ampliano ulteriormente:

    • Gestione di farmaci ad alto costo o ad uso esclusivamente ospedaliero;
    • Partecipazione a commissioni terapeutiche;
    • Controllo di qualità dei farmaci e dei dispositivi medici;
    • Collaborazione con il personale medico per la terapia personalizzata dei pazienti;
    • Gestione delle gare pubbliche per l’approvvigionamento farmaceutico.

    Nel settore industriale o regolatorio, il farmacista può invece occuparsi di sperimentazione clinica, affari regolatori, farmacovigilanza, marketing farmaceutico o controllo qualità nei laboratori.

    Competenze

    Le competenze necessarie, richieste per diventare farmacista, si dividono tra hard skills, di natura tecnica e specialistica, e soft skills, ovvero abilità trasversali sempre più apprezzate nel contesto sanitario moderno.

    Hard skills

    • Farmacologia, biochimica e tossicologia, per comprendere il meccanismo d’azione dei farmaci e i loro effetti sull’organismo;
    • Chimica farmaceutica, microbiologia e analisi dei medicinali, indispensabili per garantire la qualità, la sicurezza e l’efficacia dei prodotti distribuiti;
    • Normativa sanitaria e farmaceutica, per operare nel rispetto delle leggi che regolano la distribuzione dei farmaci e la gestione delle farmacie;
    • Software gestionali per farmacie, utili per il controllo del magazzino, la tracciabilità dei farmaci e la gestione della clientela;
    • Interpretazione delle prescrizioni mediche, per garantire la corretta dispensazione dei medicinali e fornire consigli adeguati al paziente.

    Soft skills

    • Ottime capacità comunicative, per spiegare in modo chiaro l’uso corretto dei farmaci e fornire indicazioni personalizzate;
    • Precisione e attenzione al dettaglio, indispensabili per evitare errori nella lettura delle ricette e nella dispensazione dei medicinali;
    • Problem solving e gestione dello stress, per affrontare con prontezza situazioni critiche, soprattutto nei momenti di maggiore affluenza;
    • Empatia e capacità di ascolto, qualità fondamentali per creare un rapporto di fiducia con il paziente e comprendere al meglio le sue esigenze;
    • Spirito di collaborazione, poiché il farmacista lavora spesso in team, sia all’interno della farmacia che in contesti ospedalieri o industriali.

    Come diventare Farmacista?

    Il percorso per diventare farmacista in Italia è articolato e richiede una solida preparazione scientifica, ma apre le porte a una professione sanitaria fondamentale e molto apprezzata nel sistema sanitario nazionale. Vediamo le diverse tappe:

    • Diploma di scuola superiore: è preferibile un liceo scientifico o un istituto tecnico con indirizzo chimico-biologico, che forniscono una solida base nelle materie scientifiche. L’accesso all’università generalmente avviene tramite un test d’ingresso, che può variare in base all’ateneo e non sempre è nazionale. Questo serve a selezionare i candidati in base alle conoscenze di chimica, biologia e matematica;
    • Laurea Magistrale a ciclo unico: il corso prevede lo studio approfondito di materie fondamentali come chimica, biologia, farmacologia, fisiologia, farmacognosia e tecnologia farmaceutica, con una componente pratica che include anche il tirocinio in farmacia;
    • Abilitazione professionale: dal 2022, grazie alla riforma abilitante, la laurea magistrale è titolo sufficiente per iscriversi all’albo professionale senza dover sostenere ulteriori esami di stato;
    • Iscrizione all’Ordine dei Farmacisti: è un passaggio obbligatorio per poter esercitare legalmente la professione, garantendo il rispetto dei requisiti etici e professionali.

    Dove lavora il farmacista

    Il farmacista può lavorare in diversi contesti, pubblici e privati:

    • Farmacie territoriali (private o comunali);
    • Farmacie ospedaliere;
    • Parafarmacie e corner farmaceutici;
    • Laboratori galenici;
    • Industria farmaceutica: controllo qualità, ricerca e sviluppo, marketing, farmacovigilanza;
    • Università e centri di ricerca;
    • Aziende sanitarie locali (ASL), enti pubblici, ministeri.

    Il ventaglio di opportunità è ampio e in continua evoluzione, anche grazie all’espansione del ruolo del farmacista in ambito clinico e preventivo.

    Quanto guadagna un farmacista?

    Lo stipendio dei farmacisti in Italia può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui l’esperienza professionale, il tipo di contratto, il settore di impiego e la sede di lavoro. Di seguito una panoramica delle principali fasce retributive, utili come riferimento indicativo.

    • Farmacista neoabilitato in farmacia privata: chi inizia la carriera può aspettarsi uno stipendio netto mensile compreso tra 1.300 e 1.600 euro. In questa fase si acquisisce esperienza lavorando spesso come collaboratore senza responsabilità dirette.
    • Farmacista con esperienza: dopo alcuni anni di attività (in genere tra 5 e 10), la retribuzione può aumentare fino a circa 2.000 euro netti al mese, grazie a maggiori competenze e autonomia nella gestione.
    • Farmacista ospedaliero: in ambito pubblico, secondo il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) Sanità, lo stipendio netto si attesta generalmente tra 2.300 e 2.700 euro al mese, con possibili incrementi legati all’anzianità e al ruolo ricoperto.
    • Titolare di farmacia: i guadagni sono molto variabili e dipendono da fattori come il fatturato, la posizione geografica e le capacità gestionali. In media, un titolare può percepire da 3.000 fino a oltre 10.000 euro netti mensili, con punte più elevate in zone ad alto traffico o in caso di gestione di più sedi.
    • Ambito industriale e ricerca: chi lavora nel settore farmaceutico industriale, ad esempio nei reparti di controllo qualità, sviluppo, regolatorio o ricerca, può avere uno stipendio lordo annuo che varia generalmente tra 30.000 e 60.000 euro, con possibilità di crescita in base a qualifiche e ruoli assunti.

    Diventare farmacisti è un percorso impegnativo, ma anche estremamente stimolante. Richiede una solida preparazione scientifica, attenzione al paziente, aggiornamento continuo e passione per il mondo della salute. Se sogni una carriera in cui scienza e relazione umana si incontrano ogni giorno, quella del farmacista potrebbe essere la strada giusta per te.

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